
Ministro Matteoli, anche lei ha le valigie pronte?
«No, io non vado».
Non seguirà Gianfranco Fini?
«Non ho nessuna intenzione di aderire a una scissione».
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti risponde al cellulare alle nove di sera, il tono è (quasi) pacato ma i contenuti sono pesanti. Altero Matteoli non sembra avere nostalgie, niente rimpianti per una storia comune iniziata nel Movimento sociale italiano (Msi). E stato per anni uno degli uomini più vicini all’ex leader di Alleanza nazionale, uno dei pochissimi con cui Fini si consultava prima di ogni decisione importante. Ma ora non più. Ora Matteoli si schiera con il Cavaliere, a costo di ritrovarsi contro il presidente della Camera.
Dunque ministro, siamo al divorzio tra Fini e Berlusconi?
«Lei lo ha letto il comunicato di Fini?».
Dice che Berlusconi deve arrivare a fine legislatura.
«Appunto. Fini ha detto che aspetta una risposta dal presidente del Consiglio. Aspettiamo e vediamo se nelle 48 ore arriva una risposta soddisfacente».
E se non arriva?
«Io auspico che non si giunga alla rottura».
Forse ci siamo già.
«E allora perché Fini avrebbe fatto quel comunicato?».
Forse è meglio che ce lo spieghi lei...
«Io ho parlato con Fini e posso dirle che non aveva alcun bisogno di convincermi».
Perché è già convinto o perché non la convincerà mai?
«Non farò una scissione, io. Non aderirò ad altri gruppi. Sto bene nel Pdl, ho contribuito a farlo e non sono pentito. Non ho preoccupazioni».
Qualche tempo fa lei ha detto che per Fini spodestare Berlusconi sarebbe «una vittoria di Pirro», un «suicidio politico per tutto il Pdl». Qual è allora l’obiettivo di Fini?
«Non mi piace andare a vedere i pensieri reconditi degli altri. Se quel che è scritto nel comunicato è vero, ci sono i margini perché la cosa possa rientrare».
Perché allora molti parlano di andare al voto anticipato?
«Io non ne parlo».
E se nascono i gruppi parlamentari di Fini?
«Certo, in quel caso la situazione politica cambia. Lo scenario muta... E allora non è detto che le elezioni anticipate non siano uno sbocco possibile».
Secondo lei, se il presidente della Camera si mette in proprio deve lasciare lo scranno più alto di Montecitorio?
«Secondo me, secondo me... Ma perché mi fa questa domanda?».
Perché al vertice Berlusconi avrebbe detto a Fini che, se fa i gruppi, deve dimettersi dalla presidenza.
«Ma Berlusconi ha smentito!».
Quindi Gianfranco Fini non deve dimettersi?
«Le auguro una buona serata».
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