
13/07/11
Corriere della Sera
«È una legge assurda, inaccettabile, tutto l'impianto fin dall'inizio lo era, ma dopo il voto di ieri è stata pure peggiorata e non credo che in Senato migliorerà». È molto amareggiata Mina Welby, vedova di Piergiorgio, malato di distrofia e morto nel 2006 dopo che per anni aveva chiesto che gli venissero interrotte le cure.
Lei si è molto spesa con i Radicali contro questa legge. Che cosa accadrà adesso?
«Credo che ci saranno ricorsi su ricorsi. E vedo anche problemi di costituzionalità. Da parte mia, spero che il presidente Napolitano non promulghi questa legge».
Qual è l'articolo che secondo lei non doveva assolutamente essere approvato?
«L'articolo tre, quello che proibisce di scegliere se volere o non volere il sondino per la nutrizione e l'idratazione. Hanno introdotto il sondino di Stato. È vero che chi è in grado di intendere e di volere può decidere sulle cure. Ma non può rifiutare la nutrizione assistita. Anche nel testamento biologico non può essere scritto che si rifiuta la nutrizione».
Ma il medico può intervenire in sostegno al paziente.
«Al contrario. L'articolo 7 dice che il medico può decidere se rispettare il testamento biologico oppure no. Questa è una costrizione a vivere ad ogni costo. È stato persino approvato l'emendamento che stabilisce che nel testamento biologico non possiamo rifiutare una cura, ma solo elencare le cure che accettiamo. È una legge contro la libertà personale».
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