
06/12/10
la Repubblica
Ricercatore in senso proprio e in senso figurato.
«Tecnicamente perfetta la sua presentazione».
L’onorevole Mario Pepe vide spenta anni fa una promettente carriera accademica. Oggi quella sua abilità è convertita alla ricerca di voti.
«Capisco al volo se tradisci o ti tormenti».
Se fuggi o ascolti.
«Se hai necessità di un sostegno o mi fai perdere solo tempo a tampinarti».
Lei ha fiuto e sembra avere lo stesso naso di Mastella.
«Modestamente ho fatto io l’operazione con i radicali».
È Pepe che ha aperto la porta di Pannella e gli ha indicato la strada verso Berlusconi.
«Sono radicale, mi sento uno di loro».
Lei è berlusconiano.
«Al cento per cento, non c’è alcun dubbio».
E continuamente alla ricerca.
«Colgo olive».
Bella metafora. Ne ha raccolte molte di queste olive preziose?
«Io produco olio».
Sono ore cruciali e lei si ritira in campagna?
«Week end, poi però si riprende».
Non bisogna perdere un minuto.
«Infatti non mi fermo mai. Corro, ascolto, guardo. Amico mio, questi colleghi che dovrebbero sfiduciare il governo se la stanno facendo sotto».
Ma se hanno firmato la mozione!
«Firmato? Qualcuno l’avrà fatto per loro. Li vedo tormentati e tristi, disperati».
Eppure non si ribellano.
«Vogliono campare in pace un’altra settimana. Sa cosa succederebbe se uno di loro gridasse: la mia firma è falsa!».
Lei ha fiuto.
«Sono medico, e ho la predisposizione tipica all’ascolto».
Intercetta?
«Capto, intravedo, a volte origlio, spesso intuisco. È garantito: Fini non l’avrà vinta. Sconquassi in vista nella sua parte».
Coniuga scienza e sapienza.
«So stare in campo».
Ha fantasia. In campagna elettorale misurò la pressione a una famiglia intera pur di racimolare qualche voto.
«Era il 2001 e mi capitò il collegio rosso dei Colli Albani, appena fuori Roma. Andai a cercar voti tra i contadini di quelle terre, ma tutti erano comunisti. Allora mi feci coraggio».
Ecco, qui c’è tanto da riflettere per i suoi colleghi.
«Dissi al capostipite, un vecchio comunista. A lei serve un medico più di ogni altra cosa. E io sarò a disposizione. Per convincerlo misurai la pressione a lui, agli undici fratelli e ai nipoti. Un pomeriggio intero con l’apparecchio, ma grazie a quei voti...».
Lei è un mago.
«Sono gagliardo».
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