
«La Rai può, anzi deve, riprendere al più presto la trasmissione dei talk show», diceva ieri mattina il deputato radicale Marco Beltrandi, relatore del famoso regolamento.
Scusi, prima fate un testo che rende la vita impossibile ai talk show, poi dite che però devono andare in onda...
«Ma nel modo più assoluto il regolamento non prevedeva la loro sospensione. Noi abbiamo addirittura fornito per tempo una simulazione di come la Rai poteva sfruttare gli spazi per fare delle tribune politiche. I talk show potevano benissimo andare in onda purché ci fosse un criterio più equilibrato negli inviti».
Ma allora perché tutti, tranne voi, l’hanno vissuto come un bavaglio?
«Per questo faccio una grossa critica al Pd: ha fatto una campagna di disinformazione su questo regolamento che ha fatto il gioco del centrodestra. Il Pd ha fatto un gioco sporco e miope, e il Pdl ci ha marciato».
Per dire la verità la critica è arrivata da più parti: anche i conduttori non hanno fatto che denunciare la cosa...
«Forse hanno pensato di difendere un potere che in nessun altro Paese al mondo sarebbe tollerato negli ultimi giorni di campagna elettorale».
Risultato: i programmi non vanno in onda. Non si sente un po’ responsabile?
«Se questo significa prevedere il rispetto della par condicio che vale alle 4 del pomeriggio e deve valere tanto più alle nove di sera, allora sì, mi sento responsabile».
E ora annuncia con Pannella una denuncia per abuso d’ufficio, interruzione di pubblico servizio, frode nelle pubbliche forniture nei confronti dei Cda Rai e dei dg Masi...
«Certo, una denuncia è doverosa. Io avevo solo chiesto un maggiore equilibrio negli inviti...».
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