
«La Regione Lazio può fare molto sui diritti, a partire dal riconoscimento delle coppie di fatto. E non dimentichiamo che il nostro è uno stato canaglia per il trattamento che ricevono i detenuti nelle carceri. In quelle del Lazio vi è una vera emergenza». Giuseppe Rossodivita, capogruppo uscente della lista Bonino Pannella, è il candidato alla presidenza della Regione per Amnistia giustizia libertà (il simbolo scelto dai Radicali per questa tornata elettorale). E proprio sul tema dei diritti civili, a partire dall'emergenza carceri a Roma e nel Lazio, promette il suo impegno nel corso dell'intervista a Il Messaggero Tv: «Ricordiamoci anche di quanto avviene nei Cie. Come avvocato ho ottenuto la sentenza-pilota della Corte Europea dei diritti dell'Uomo che ha riconosciuto un risarcimento del danno ad un cittadino extracomunitario che era stato torturato in carcere. Quando sono andato a cercarlo perché il Ministero dell'Economia era pronto a pagare ho scoperto che era stato portato nel Cie di Ponte Galeria. Inammissibile in paese civile». Ma l'attenzione di Rossodivita guarda anche a due temi che stanno caratterizzando la campagna elettorale nel Lazio. Prima di tutto, i rifiuti: «Da subito si deve ripristinare la legalità. La sentenza del Tar sull'uso degli impianti del resto della Regione mi lascia perplesso, il ministro Clini dice che non può fare altro che perpetrare una illegalità, visto che o viola ciò che dice il Tar o proroga Malagrotta. Ma il problema è che in questa regione non si è promosso il riciclo, il riuso e la riduzione per gli interessi economici che i rifiuti hanno alimentato, perché Manlio Cerroni, in campagna elettorale, ha finanziato la partitocrazia in entrambi gli schieramenti. In un mese si potrebbe trasformare gli impianti di trattamento in impianti di compostaggio, perché anche se si aumenta la differenziata nel Lazio poi non vi sono gli impianti». Altra emergenza, la sanità, non a caso commissariata (così come c'è un commissario per i rifiuti). «Bisogna intervenire su sprechi e corruzione. Non ci sono i soldi? Non sono così sicuro che non ci siano i soldi. Dei 25 miliardi di curo del bilancio della Regione il 70 per cento va in sanità. Allora andiamo a vedere sul serio come si spendono questi soldi. Non è possibile che in questa Regione Asl non presentino i bilanci. Le nomine dei direttori generali sono sempre frutto della partitocrazia e del consociativismo. La presidente Renata Polverini ha nominato anche direttori generali con la tessera del Pd per tenersi buono il centrosinistra. Mettiamo i curricula dei direttori generali on line».
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