
13/03/12
la Repubblica
«Ci auguriamo che la Corte voglia dichiarare l'incostituzionalità di quell'articolo della legge 40 che vieta la fecondazione eterologa. Così si discriminano le persone e le coppie sterili rispetto a quelle che soffrono soltanto di infertilità, e si nega loro l'unica terapia possibile, cioè la donazione di gameti esterni». Filomena Gallo, avvocato, segretario nazionale dell'associazione "Luca Coscioni", ha sollevato tra i primi il problema davanti al Tribunale di Firenze. Ora il quesito posto dai giudici fiorentini, ma anche da altri di Milano e Catania, è sul tavolo della Corte Costituzionale, che lo discuterà il 22 maggio.
Che cosa accadrebbe se la vostra tesi venisse accolta?
«Sarebbe sufficiente tornare alle norme in vigore fino al 2004, che prevedevano già la donazione, senza commercio, dei gameti in eccesso da parte delle coppie in trattamento per avere un bambino. La legge di allora, una tra le più avanzate del mondo, indicava anche il numero massimo, tre, di gravidanze che si potevano ottenere dallo stesso donatore o donatrice».
«Sarebbe sufficiente tornare alle norme in vigore fino al 2004, che prevedevano già la donazione, senza commercio, dei gameti in eccesso da parte delle coppie in trattamento per avere un bambino. La legge di allora, una tra le più avanzate del mondo, indicava anche il numero massimo, tre, di gravidanze che si potevano ottenere dallo stesso donatore o donatrice».
Ora invece che cosa fanno le coppie sterili?
«Chi può permetterselo va all'estero. Come denuncia la European Fertility, il turismo della provetta italiano svuota le banche dei gameti, specie nel'Est, e sottopone a uno sfruttamento commerciale le donatrici».
La coppia di Firenze che lei rappresenta che cosa si aspetta?
«Vogliono avere un figlio in piena sicurezza nel loro paese».
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