
09/09/10
Il manifesto
Vicino a Fini da ben prima della nascita di Fli, l'ex presidente dei Radicali italiani e parlamentare «futurista» Benedetto Della Vedova, abbassa i toni della polemica con Berlusconi. Promettendo che la fedeltà di Fli al governo resisterà anche alle provocazioni personali contro Fini: «Non le ascolteremo neppure. In aula voteremo solo sulla parte programmatica».
Bossi minaccia di staccare la spina al governo, lei ci crede?
Se lo fa, dimostra di essere disposta a buttare il federalismo alle ortiche, visto che la delega per i decreti attuativi scade a maggio dell'anno prossimo.
Il vantaggio è impedire a voi di organizzarvi a dovere per le elezioni.
Abbiamo detto in tutte le salse che il nostro impegno con gli elettori è sostenere questo governo, quindi con noi Berlusconi non corre alcun rischio. Bossi lo fa perché una volta scontato l'abbandono del federalismo per lui si apre uno scenario positivo. Anche una eventuale sconfitta sarebbe accompagnata da un successo perla Lega. Non si capisce invece quale sia il tornaconto di Berlusconi che nella migliore delle ipotesi riesce a vincere alla Camera, ma al senato rischia di non avere la maggioranza e con un Pdl che avrà cinquanta sessanta parlamentari in meno.
Siete disposti a sostenere un governo tecnico?
Ogni giorno ha la sua pena. La nostra attuale posizione attuale è quella della responsabilità. Andiamo a votare per la terza volta in cinque anni, su che basi? C'è una sola riforma del governo che abbiamo impedito? No. C'è un provvedimento importante che è passato senza i nostri voti?
Nemmeno. Dov'è il problema? Certo però, il minuto dopo le dimissioni di Berlusconi, la partita è aperta. E la gioca anche Bossi.
E voi che partita giocate?
Dipende dal tipo di gioco. Qualcuno ha ventilato una nuova maggioranza, magari sul nome di Pisanu... Andare al voto con questa legge elettorale non sarebbe auspicabile, ma bisogna valutare tutto. Io confido nel fatto che Berlusconi scelga il proprio interesse, non quello di Bossi.
Se si va al voto immediato cosa fate?
Intanto vedremo chi sarà il candidato del centrodestra, poi valuteremo. Sulle tematiche della laicità, l'Udc l'ha attaccata anche sul piano personale.
C'è ancora spazio per una alleanza?
Casini può sempre cambiare idea.
Lei no?
Io sto col Partito popolare europeo. I grandi partiti europei che fanno parte del Ppe su questi temi sono già oltre, non stanno certo a discutere se bisogna riconoscere le coppie di fatto oppure no. Però tenderei ad escludere che questa possa essere una ragione di ostacolo al dialogo. lo sono convinto che nel centrodestra c'è un bacino enorme di persone, anche cattoliche, che non considerano questi i problemi rilevanti del paese. Sono stato eletto la prima volta nel '99 e assieme ad Emma Bonino presi l'otto e mezzo per cento. L'analisi dei flussi elettorali dimostrò già allora che i nostri voti venivano dalla destra. Non sarà comunque questo il tema dirimente, in un senso o nell'altro. Se l'obiettivo delle elezioni sarà schiacciarci, allora varrà il principio della legittima difesa non quello dei distinguo.
Ma che tipo dl legge elettorale vuole Futuro e libertà?
Non ne abbiamo ancora discusso. C'è chi come me viene da una tradizione maggioritaria di tipo anglosassone e non ha cambiato idea e chi, come la stessa An, ha avuto posizioni più aperte al proporzionale.
Esiste una maggioranza parlamentare capace di cambiare questa legge?
Il punto di partenza è buono perché c'è un'ampia parte del parlamento che vuole abbandonare la legge attuale. Berlusconi ha promesso un discorso In aula che potrebbe essere molto duro. Io confido nella serietà di tutti a partire da quella di Berlusconi. Punti o no il suo sarà un discorso programmatico e noi staremo solo alla politica. Semmai ci fossero elementi di polemica personale non li sentiremo nemmeno.
Le dimissioni di Fini restano un tabù?
Se mai avesse avuto intenzione di dimettersi, questa polemica glielo impedisce.
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