
L'industria al centro della strategia europea di crescita. Con un principio ben chiaro: ormai il livello di dipendenza reciproca e di interconnessione tra i sistemi produttivi è così elevato, che se crolla un birillo a seguire crolleranno anche gli altri. Si apre oggi a Bolzano la due giorni del secondo business forum Italian German. Confindustria italiana e Bdi (la confederazione degli industriali tedeschi) si confronteranno ai più alti livelli sul futuro politico ed econonico dell'Europa. Obiettivo del forum: fornire idee e indicare una chiara rotta ai rispettivi governanti. Sia oggi che domani apriranno i lavori i presidenti delle due potenti associazioni industriali, Giorgio Squinzi e Hans Peter Keitel. C'è da ricordare che Germania e Italia sono i primi due paesi manufatturieri in Europa. Già nel luglio scorso Confindustria e Bdi hanno consegnato una dichiarazione congiunta ai capi di governo di Italia e Germania, chiedendo di spingere sulla crescita, pur non abbandonando il rigore di bilancio. Si leggeva nella dichiarazione: «L'Europa ha bisogno, oltre al consolidamento fiscale, di un ampio programma di investimenti e sviluppo che permetta di superare la crisi finanziaria, che indichi una nuova rotta che si concentri sull'economia reale, che migliori la competitività e aumenti il valore aggiunto».
Tra i relatori del forum, organizzato con il supporto della Deutsche Bank, ci saranno Corrado Passera e Philip Rosler, rispettivamente ministro dello Sviluppo Economico in Italia e ministro dell'Economia in Germania. Nel panel, tra gli altri, anche il vicepresidente del Senato Emma Bonino, il past president Confindustria Emma Marcegaglia, il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani e Wilhelm Molterer vice presidente della Banca europea per gli investimenti.
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