
10/01/11
Il Giornale
La Lega Nord ha i conti in ordine e una forte disponibilità liquida con oltre 23 milioni di euro, gran parte detenuta in depositi bancari e postali. Senza contare le partecipazioni in imprese stimate in più di 7 milioni di euro. La buona salute del Carroccio è figlia di capacità organizzativa, radicamento sul territorio e oculata gestione finanziaria. Al 31 dicembre 2009, secondo il bilancio pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, emerge come la Lega incassi come rimborsi per Politiche e Regionali più di 18 milioni di euro ma che la spesa della campagna elettorale sia pari a 7 milioni di euro. Le casseforti leghiste sono le società Pontida Fin srl (beni immobili) e la holding Fin Group spa cui fanno capo tutte le attività commerciali e industriali.
Il Carroccio si regge anche sui contributi dei suoi parlamentari e ministri con quasi quattro milioni di euro (due in più rispetto all’esercizio precedente). Il lumbàrd più generoso è stato Matteo Brigandì, oggi membro del Csm, con 103mila mila euro, davanti a Piergiorgio Stiffoni (79mila), Mario Borghezio (65mila euro) e Pierguido Vanalli (59mila euro). Staccati il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli (39.926 euro) e quello dell’Interno, Roberto Maroni (29.040euro). Dei quasi 9 milioni totali dell’autofinanziamento circa 858mila euro arrivano dal tesseramento.
© 2011 Il Giornale. Tutti i diritti riservati