
18/01/11
Corriere della Sera
Le voci le smentisce subito. Con tono divertito: «A me hanno insegnato che per avere un successore si presuppone l’esistenza di un "de cuius"...». Angelino Alfano al posto di Silvio Berlusconi alla guida del governo proprio non gli suona possibile: «Berlusconi è vivo, vegeto e forte - sbotta il ministro della Giustizia - e tutti noi siamo accanto a lui per sostenere questa stagione di riforme e fatti».
Preferisce cambiare tema e prendersela con il presidente dell’Associazione magistrati, Luca Palamara, che domenica aveva invitato ad evitare gli «scontri tra poteri» commentando le reazioni del premier all’inchiesta milanese: «Viene da dire da quale pulpito viene la predica - commenta - perché spesso l’Anm si è qualificata per avere alzato i toni».
© 2011 Corriere della Sera. Tutti i diritti riservati