
19/11/10
L'Unità
La squadra dei reclutatori messa in campo dal Pdl per l’operazione fiducia conta su due nuovi portatori d’acqua: il sottosegretario Rocco Crimi e il trasformista per eccellenza, il giornalista Francesco Pionati, per anni maestro dei panini-pastone da Montecitorio e poi diventato esso stesso companatico di quei panini, prima con l’Udc e poi con l’Ade planata in fretta sotto l’ombrello del Cavaliere. Crimi, sottosegretario allo Sport, batteva con sapienza ieri il Transatlantico in lungo, in largo e negli angoli. Poi andava a conferire a braccetto con il ministro Alfano, prima fila con Letta e La Russa della squadra di reclutatori. Crimi sta lavorando i centristi, soprattutto siciliani. Intanto avrebbe fatto centro Pionati con un trasformista più trasformista di lui: si chiama Giuseppe Grassano, era partito con la Lega, è transitato nei Lib-dem della coppia Melchiorre-Tanoni e ora è dato in transito verso l’Ade di Pionati. Tutto in due anni. Tabellini e schemi numerici spuntano fuori da tasche varie. La soglia-fiducia è sempre la stessa: a Berlusconi servono 316 voti alla Camera e 161 al Senato. Mandate a mente questi numeri perché da qui al 14 dicembre saranno l’ossessione delle cronache politiche. La situazione oggi vede Lega e Pdl a quota 307 alla Camera e 161 al Senato dove Massidda, Pdl, ha vincolato il suo passaggio a Fli alla candidatura a sindaco di Cagliari e ai fondi per la metro leggera. Anche il ministro Carfagna fa l’occhiolino a Bocchino, in palio questa volta c’è il posto di sindaco a Napoli. Nel mercato dei voti spunta una faccenda serissima che potrebbe rendere inutile ogni compravendita. Marco Pannella ha congelato i sei voti Radicali (nel Pd) perché Bersani non riconoscerebbe dignità alla delegazione. Non voteranno la fiducia al Cavaliere, forse. Potrebbero più semplicemente non esserci. «Assenze tattiche, la nostra salvezza» sorrideva ieri l’ex salvatore Nucara.
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