
Ecco i soldi previsti che il personale di Polizia Penitenziaria dovrà sborsare per pagare i tuguri che il Dap si ostina a chiamare "alloggi di servizio”.
Tra i 7 e i 10 euro al giorno, a persona, per vivere in "uno squallido tugurio”, peraltro in carcere; e, se ciò non bastasse, si paga anche l’uso del mobilio. Sta per accadere agli agenti della Polizia Penitenziaria, secondo una circolare del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la numero 3828 a firma del direttore generale dei Beni e servizi del ministero di via Arenula, che diverrà operativa dal primo settembre.
A parlare di "squallidi tuguri” è il segretario generale del Sappe, sindacato di riferimento della categoria, che oggi ha lanciato l’allarme. La circolare, avverte, è "stata firmata il 18 giugno scorso - dice Donato Capece - ma ne siamo venuti a conoscenza da poco, quando le proteste nei vari istituti hanno cominciato a farsi sentire. Da giugno infatti sono state notate le misurazioni degli alloggi su incarico dei dirigenti, una cosa che ha insospettito tutti”.
Il canone da pagare, si legge sulla circolare, va calcolato sommando varie voci, riportate di seguito: 15 euro per l’acqua; 1,20 euro al metro quadro per il riscaldamento; 1 e/mq per l’elettricità; 0,15 e/mq per la tassa sui rifiuti; 1,15 e/mq per i servizi di pulizia; e, dulcis in fundo, 1/240mo del valore del mobilio.
La somma va divisa per trenta, dato che l’occupazione dell’alloggio può essere anche giornaliera per le esigenze del servizio. "Ma ci sono anche molti scapoli fuori sede che abitano stabilmente negli alloggi - avverte Capece, e arriverebbero a pagare 150 o più euro al mese.
Visto che lo stipendio è di 1.300 euro, si tratta di una tassa di oltre il 10%: inaccettabile, anche considerato che né polizia né carabinieri pagano gli alloggi, che tra l’altro sono molto più dignitosi dei nostri in carcere”.