
Per la prima volta la ricerca infermieristica entra nelle carceri italiane grazie ad uno studio sperimentale multicentrico avviato in questi giorni dal Centro di eccellenza per la cultura e la ricerca infermieristica (Cecri) promosso dal Collegio Ipasvi di Roma. La ricerca coinvolge diversi istituti penitenziari e almeno 50 pazienti diabetici detenuti.
L’obiettivo scientifico è quello di misurare il livello di educazione terapeutica del detenuto affetto da malattia cronica e di migliorarne l’adesione alle cure prescritte. “Le condizioni di reclusione sempre più critiche nelle carceri italiane e il bisogno di salute che cresce nella popolazione detenuta - avverte il Collegio Ipasvi - necessitano di uno sforzo ulteriore nella prevenzione e nel trattamento delle patologie. Fra le malattie croniche il diabete rappresenta una delle patologie più diffuse nella popolazione detenuta”.
L’infermiere opportunamente formato riconosce i bisogni assistenziali, individua le priorità, eroga la necessaria assistenza e fornisce informazioni corrette al paziente detenuto diabetico. Lo studio, partito nei giorni scorsi con il primo evento formativo svolto a Roma e terminerà fra un anno con la presentazione dei risultati, punta a fornire agli infermieri che operano in ambito penitenziario competenze specifiche dell’educazione terapeutica e nella metodologia della ricerca. Attraverso una serie di eventi formativi presso gli istituti di pena partecipanti al progetto, gli infermieri vengono addestrati all’uso del protocollo di ricerca e ad analizzarne l’impatto sul miglioramento delle condizioni di salute dei detenuti diabetici.
Lo studio punta a fornire agli infermieri che operano in ambito penitenziario competenze specifiche dell’educazione terapeutica e nella metodologia della ricerca. Attraverso una serie di eventi formativi (tutti accreditati Ecm) presso gli istituti di pena partecipanti al progetto, gli infermieri vengono addestrati all’uso del protocollo di ricerca e ad analizzarne l’impatto sul miglioramento delle condizioni di salute dei detenuti diabetici.
“La ricerca si inserisce perfettamente nelle linee strategiche del Centro di eccellenza - sottolinea il presidente del Collegio degli infermieri di Roma e direttore del Cecri, Gennaro Rocco - per i suoi possibili effetti sulle aree di maggiore fragilità sociale come quella delle comunità confinate. In questo campo l’impegno del Collegio è massimo e non ci stancheremo di sostenere programmi di lavoro che valorizzino gli aspetti umani, relazionali e deontologici della professione infermieristica”.
Il nuovo progetto di ricerca del Cecri prevede cinque fasi, coinvolge gli infermieri delle aree sanitarie delle carceri interessate nella raccolta dei dati e si articola in modo fortemente interattivo in un fitto programma di lezioni magistrali, esercitazioni in aula, discussione di casi clinici e role playing. Lo studio è partito nei giorni scorsi con il primo evento formativo svolto a Roma e terminerà fra un anno con la presentazione dei risultati. [3]
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