
Cancellieri: contenta di questo primo risultato
“Sono contenta, perché abbiamo portato a casa un primo risultato, dopo alcuni cambiamenti che si erano rivelati necessari”. Lo afferma il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, lasciando il Senato dopo il voto favorevole al ddl sull’esecuzione della pena, che ora passa all’esame della Camera. Alla domanda sulle tensioni che comunque si sono registrate nella maggioranza, il ministro ha replicato: “Alla fine, come si suol dire, si è trovata la quadra del cerchio. Insomma, s’è fatto...”.
Favi e Leva (Pd): bene decreto, adesso niente passi falsi
"Il decreto legge sul carcere approvato ieri in prima lettura dal Senato, è da considerasi come un primo intervento legislativo per realizzare una strategia complessiva che faccia ridurre la bulimia di carcere che ha percorso gli anni passati". Lo hanno dichiarato Sandro Favi, Responsabile Nazionale Carceri del PD e di Danilo Leva, Presidente Forum Giustizia del PD. "Il PD è preoccupato di alcuni rigurgiti di quella filosofia che si sono manifestati nel corso dell’esame parlamentare, e che ha portato a legiferare ingiustificati inasprimenti della vita detentiva e a varare leggi sbagliate come la ex Cirielli e la Fini-Giovanardi. Ci auguriamo che i prossimi provvedimenti del Governo possano anche recuperare la nostra proposta avanzata in Senato affinché l’Amministrazione Penitenziaria disponga di tutto il personale necessario ad una coerente politica penitenziaria incentrata sulla rieducazione dei condannati e sulle misure alternative al carcere”.
Barani (Gal): sì al decreto ma ragionare su indulto e amnistia
“Dinanzi alla emergenziale situazione in cui versano i penitenziari italiani e quindi i detenuti, costretti in celle sovraffollate e fatiscenti, il provvedimento approvato questa mattina in Senato rappresenta una scelta di civiltà e di garanzia dei diritti dei carcerati”. Così il senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà Lucio Barani commenta l’approvazione da parte dell’Aula di Palazzo Madama del decreto sull’esecuzione della pena, cosiddetto svuota carceri.
In particolare, spiega Barani, “sono soddisfatto per alcune modifiche apportate al testo da miei emendamenti che intervengono a limitare l’istituto della carcerazione preventiva, ad ampliare il numero di enti presso i quali i detenuti possono essere assegnati per svolgere attività lavorative a titolo gratuito e ad aumentare il numero di permessi per i minori in carcere”. “Con l’approvazione di un ordine del giorno a mia prima firma - prosegue il senatore di Grandi Autonomie e Libertà - si è poi impegnato il governo a mettere in campo iniziative volte a intervenire nei confronti di quanti dispongano o consentano la reclusione in penitenziari non conformi alla legge e nei quali, per inidoneità strutturali e igienico-sanitarie, non sia possibile un’effettiva riabilitazione e rieducazione dei detenuti, come invece previsto dalla Costituzione. Si tratta di misure importanti - conclude Barani - che mettono lo Stato ed i suoi funzionari e dipendenti, anche quelli che non pagano mai per gli errori commessi dinanzi alle proprie responsabilità”.
Casson: bene decreto, ora intervenire su intero sistema giustizia
“Da anni discutiamo del sovraffollamento penitenziario che rappresenta un’emergenza nazionale, ma con questo provvedimento ci si muove su una doppia linea di intervento che può incidere positivamente sulla difficile situazione nella quale si trovano decine di migliaia di detenuti. Ora si intervenga anche sulle norme che riguardano l’intero sistema giustizia”. Lo ha affermato il senatore Pd Felice Casson, vicepresidente della commissione Giustizia intervenendo in aula sul decreto svuota carceri.
“Da un lato - ha spiegato - ci sono le misure dirette a incidere strutturalmente sui flussi carcerari, che agiscono sugli ingressi sia in uscita che in entrata; dall’altro, si prospettano maggiori opportunità di trattamento alternativo al carcere per i detenuti meno pericolosi, proprio per andare incontro alle indicazioni della Corte europea dei diritti dell’uomo e alla necessità di rispettare le persone evitando situazioni di aggravamento e di peso, mirando alla rieducazione della pena sancita dalla nostra Carta costituzionale. In ogni caso - conclude Casson - questo decreto interviene sull’ultimo segmento del settore giustizia e sarebbe per altro più opportuno che si intervenisse sull’intero sistema, partendo modifiche del codice penale, come la depenalizzazione, modifiche sulle norme della custodia cautelare, ampliamento delle misure alternative al carcere e delle attività lavorative per i detenuti”.
Esposito (Pdl): il decreto non basta, serve amnistia
“Con l’approvazione di oggi in Senato del decreto sulle carceri si è fatto qualche passo in avanti, ma è ancora troppo poco. In attesa di altri provvedimenti, pur necessari, è giunto il momento di ricorrere all’uso dell’amnistia. Non sarebbe una scelta perdonistica, ma un atto di umanità verso chi ogni giorno è costretto a sopravvivere in condizioni riconosciute vergognose anche dall’Ue. Chi è chiamato a scontare una pena ha il diritto di essere pienamente riabilitato alla società così come sancito dalla nostra Costituzione”. Lo ha dichiarato il vicepresidente dei senatori del Pdl, Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir.
M5S: Pd brancola nel buio e penitenziari si svuotano
“Le posizioni che il Pd sta tenendo in aula sul cosiddetto decreto mini-svuota carceri (ricordiamo che non è lo stesso provvedimento in discussione alla Camera) sono chiare come una notte senza luna. È il Partito Democratico che è confuso e brancola nel buio accusando altri dei propri comportamenti”.
Lo dice Mario Giarrusso capogruppo Movimento 5 Stelle Giunta per le elezioni e immunità parlamentari Senato della Repubblica. “Il Movimento 5 Stelle - aggiunge - ha espresso chiaramente la propria contrarietà al decreto, perché mancano i presupposti per la sua emanazione. Siamo da trent’anni in emergenza carceraria, dopo decine di indulti e amnistie si continua a procedere sbagliando in via emergenziale e non ragionata e sistematica. Il Pd non venga ad accusare il Movimento 5 Stelle di incoerenza o di inseguire altri.
Da sempre il Movimento 5 Stelle ed il movimento dei Meet Up sin dal 2006, sono contro ogni tipo d’indulto palese o mascherato. Sin dai tempi degli scellerati indulti del ministro Mastella”. “Il Pd se li ricorda? Noi abbiamo proposto di affrontare la materia in maniera seria con una legge ordinaria in modo da consentire al Parlamento di ben ponderare gli effetti delle norme - prosegue Giarrusso, che ricordiamolo riguardano la libertà dei cittadini. Il Movimento 5 Stelle non è giustizialista ma chiede che provvedimenti importanti come questi siano frutto di una lunga, prolungata e condivisa discussione aperta all’apporto di tutti: cittadini, associazioni, movimenti, esponenti di maggioranza e opposizione. Il contrario della decretopoli balneare di Letta & Co”.
Asse M5S - Lega a senato, Lumia “grillini in confusione”
Movimento Cinque Stelle e Lega marciano insieme in Aula al Senato sul dl Svuota Carceri. I due gruppi, sebbene per ragioni diverse, hanno infatti sostenuto la proposta avanzata dal senatore grillino Santangelo di non passare all’esame degli articoli del “decreto recante disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena”. Mentre i grillini contestavano il ricorso alla decretazione d’urgenza perché, come spiegato da Vito Crimi, “sarebbe stato preferibile ricorrere a un disegno legge”, i leghisti hanno fatto notare che “le emergenze del paese sono di natura economica” chiedendo di passare all’esame del decreto Lavoro.
“Il Movimento 5 Stelle è in piena confusione e si fa dettare la linea dalla Lega”. Commenta così il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo Pd in commissione Giustizia la richiesta di inversione dell’ordine del giorno per bloccare la discussione del decreto svuota carceri avanzata dalla Lega e sostenuta dal Movimento Cinque Stelle. “Al M5S non interessa intervenire per migliorare la difficilissima situazione che vivono migliaia di uomini e donne all’interno degli istituti di pena, visto che i suoi senatori sono arrivati addirittura a smentire se stessi accodandosi alle richieste della Lega. Il calendario dell’aula rimane invariato e provvederemo al più presto ad approvare il decreto atteso, resta la perplessità sul comportamento di un gruppo parlamentare allo sbando che nella sua furia ostruzionista non è in grado di compiere le scelte giuste per il Paese e per i suoi cittadini”, ha sottolineato Lumia.
Moretti (Ugl), bene approvazione decreto, ma preoccupati per scomparsa tassa e-cig
“Prendiamo atto dell’approvazione al Senato del Ddl svuota carceri, ma esprimiamo forti preoccupazioni sulla scomparsa della tassa sulle sigarette elettroniche, una norma che evitava il taglio del personale carcerario”. Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Polizia Penitenziaria, Giuseppe Moretti, spiegando come “allo stato attuale, il carico di lavoro sull’organico della polizia penitenziaria sia di un’enorme portata, e una mancata copertura del turn-over metterebbe in ginocchio il sistema operativo del comparto”.
“Siamo favorevoli - aggiunge Moretti - ad una modifica del modello di gestione detentiva ma esigiamo certezze per quanto riguarda le necessarie dotazioni di organico volte all’apertura di nuove strutture penitenziarie. Per questo motivo - conclude - al Ministro Cancellieri, che incontreremo il 31 luglio, chiederemo in particolare l’apertura di un tavolo tecnico per la verifica delle necessità organiche volte al buon funzionamento di tali strutture, oltre ad una garanzia di mantenimento degli importanti compiti istituzionali svolti sul recupero e il reinserimento del reo nella società dal personale di polizia penitenziaria”.
Marroni (Pd): cambiare procedure per detenuti rientranti in Italia
Gli italiani detenuti all’estero posso chiedere di rientrare in Italia per scontare la pena. Una volta avvenuto il trasferimento, i detenuti possono accedere alle misure alternative al carcere, previo invio di una relazione da parte dell’istituto di pena straniero attestante la condotta durante la carcerazione. In un’interrogazione al Ministro della Giustizia e al Ministro degli Affari Esteri, Umberto Marroni chiede di avviare una nuova procedura che preveda l’invio di una relazione sulla condotta carceraria del condannato contestualmente al suo trasferimento, in modo da ridurre il numero ed il costo degli adempimenti oltre che il disagio per la popolazione detenuta.