
“La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo lo ha sancito in maniera definitiva: per quanto riguarda la situazione delle carceri l’Italia ha il dovere di attrezzarsi senza più alcun alibi. Anche il Presidente Napolitano, pochi mesi fa, aveva definito “mortificante” l’incapacità del nostro Stato a garantire i diritti elementari dei reclusi in attesa di giudizio e in esecuzione di pena. Lo diciamo da tempo, la condizione di sovraffollamento degli istituti penitenziari non è più sostenibile. È una situazione disumana e fortemente penalizzante, vissuta quotidianamente dai detenuti e di riflesso da tutti gli attori sociali che operano negli istituti penitenziari con enormi difficoltà”.
È quanto sostenuto dall’onorevole Teresa Bellanova riguardo la sentenza della Corte europea sulle carceri italiane. Sottolineando la necessità di una esistenza dignitosa, di una possibilità di recupero e di reintegrazione nel contesto sociale da parte di chi ha deviato non rispettando la legge, la Bellanova continua affermando che “Nelle passate legislature io stessa ho presentato numerosi atti parlamentari per portare all’attenzione dei diversi governi la vicenda del carcere di Borgo San Nicola a Lecce, così come ho sollevato anche il problema della sostanziale impossibilità di portare avanti l’attività scolastica, imprescindibile nell’ottica della riabilitazione ed il reinserimento in società dei detenuti.
“In queste condizioni, purtroppo, le carceri italiane non assolvono alla funzione rieducativa che il nostro ordinamento attribuisce alla misura carceraria. L’auspicio - conclude la Bellanova - è che il governo Letta si adoperi con celerità e attraverso misure concrete per restituire al sistema carcerario italiano umanità e legalità, così come impone l’Europa e così come i nostri padri costituenti avevano pensato alla misura detentiva”.
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