
“Prima di mandare agli arresti domiciliari chi ha commesso reati, occorre rendere efficace il sistema del braccialetto elettronico, che va reso obbligatorio per tutti coloro che beneficiano della possibilità di scontare la pena a casa, così si eviterebbe di distrarre gli agenti di polizia per effettuare i relativi controlli”. Lo afferma l’Associazione nazionale funzionari di polizia che chiede al governo di “prendere coscienza che lo scorso anno sono aumentati tutti i reati predatori: furti, scippi, borseggi, truffe rapine, quei reati cioè che destano il maggiore allarme sociale”. Di fronte a questi dati “chiari”, si ricorda che “l’inefficacia della legge Gozzini fu evidente già l’anno successivo alla sua entrata in vigore”. “Gli effetti negativi sulla sicurezza - si conclude - saranno inevitabili”.
Benedettelli (FdI): provvedimenti di clemenza fallimento dello Stato
In merito a quanto espresso dal Ministro Cancellieri a Radio Radicale sul problema delle carceri vorrei dire al Ministro e a tutti coloro che sono pronti a provvedimenti di clemenza quali indulti più o meno mascherati e amnistie che riterrò, come tutte le vittime dei reati, lo Stato colpevole delle conseguenze. I provvedimenti di clemenza sono infatti un dichiarato fallimento dello Stato incapace di provvedere in maniera strutturale a questioni che ogni cinque anni si presentano nella loro gravità proprio perché sempre risolte nell’emergenza. L’indulto del 2006 ha causato la morte violenta di tanti cittadini innocenti a causa di indultati.
E di loro non parla nessuno. Come possiamo definirci un paese civile se ci preoccupiamo più dei delinquenti che degli innocenti che vivono nella legalità? Dopo ogni indulto e ogni amnistia crescono i delitti contro la persona come dimostrano le statistiche. Abbiamo oltre 30 carceri finite e inutilizzate in Italia, si ridistribuisca la popolazione carceraria e si utilizzino a questo scopo le tante caserme dismesse. E si cominci a lavorare seriamente su un modello rieducativo non utopistico e slegato dalla premialità, perché solo così gli adulti moralmente strutturati possono comprendere il disvalore di ciò che hanno compiuto e il valore della legalità.
Col Ministro sono d’accordo solo su un punto. La necessità che i carcerati lavorino. Potrebbero così contribuire alle spese che invece oggi sono a totale carico dei cittadini comprese le loro vittime. La dignità umana passa attraverso il lavoro, un diritto oltre che un dovere costituzionale. Non c’è niente di meglio per rieducare un delinquente. E visto che si parla di rieducazione potrebbe essere reso obbligatorio come è obbligatoria la scuola per i bambini e gli adolescenti. Ma mai si parli di provvedimenti che renderebbero lo Stato il mandante degli stupri, delle violenze, delle rapine e degli omicidi che seguirebbero inevitabilmente un indulto o, ancora peggio, un’amnistia. È di giustizia che abbiamo bisogno. Non dell’illegalità autorizzata dallo Stato! Lo dichiara Barbara Benedettelli, Responsabile Nazionale Area tutela Vittime della Violenza - Fratelli d’Italia. [3]
//