
Intorno al disegno dl legge Meloni, che abbassa a 18 anni l'eleggibilità alla Camera, una voce si è levata a protestare: quella dl Carlo Giovanardi. Per Il sottosegretario un deputato così giovane rischia, se non rieletto, di diventare «uno spostato senza arte né parte», oppure di illudersi di poter fare il parlamentare a vita. Eppure Giovanardi, che si iscrisse alla Dc proprio a quell'età, è il classico politico a tempo pieno: prima consigliere comunale, e dal 1992, sei legislature fa, fisso in Parlamento. Del resto non è nuovo a prese dl posizione rétro. Nel 2008 accusò l'artista Mimmo Paladino di deturpare Modena per un intervento sulla torre Ghirlandina; nel 2009 imputò alla droga la morte di Stefano Cucchi, il giovane pestato dopo l'arresto e deceduto in ospedale; nel 2010 parlò di presunte «compravendite di bambini» nei paesi in cui sono state legalizzate le adozioni alle coppie omosessuali; in primavera ha tuonato contro l'Ikea per una pubblicità che definiva «famiglia» le coppie gay. Instancabile.
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