
Al convegno di Ristretti Orizzonti, l’accusa del giornalista: “Endemica violenza di genere. Non facendo nulla di fatto accettiamo la violenza”. Ma non c’ solo questo. “Paese ostile anche per il gender gap che ci caratterizza e per l’assenza di pari opportunità.
“Le donne italiane sono soggette a un’endemica violenza di genere”. Non usa mezzi termini Riccardo Iacona, giornalista ideatore di Presa Diretta, che alla violenza contro le donne ha dedicato un’ampia inchiesta sfociata nel libro “Se questi sono gli uomini”.
Intervenendo al convegno di Ristretti Orizzonti “Il male che si nasconde dentro di noi” (vedi lanci precedenti), il giornalista ha parlato di “un paese ostile alle donne, non solo perché le uccidiamo, ma anche per il gender gap che ci caratterizza e per l’assenza di pari opportunità”. Nel raccontare la sua esperienza sul campo, Iacona ammette di aver incontrato “una forte rimozione sul tema del femminicidio, tanto che nessuno sembrava volersi prendere la responsabilità di dire qualcosa”. E incalza: “Questo è il nostro Afghanistan. non facendo nulla, di fatto accettiamo la violenza sulla donna”.
Oggi la situazione sta migliorando: i media affrontano l’argomento quotidianamente, la politica se ne sta interessando, ma non basta. “Bisogna passare dalle parole ai fatti. C’è ancora tempo per intervenire, non è troppo tardi. Bisogna difendere la donna facendo rispettare la legge”. Serve, dunque, un’assunzione di responsabilità della politica: “L’impegno della presidente della Camera Boldrini e del ministro Idem sono segnali importanti”. Ma si deve agire anche sul piano culturale: “Per ottenere un vero cambiamento servono azioni concrete. Non possiamo accettare di essere un paese afgano. Dobbiamo anche capire che abbattere la differenza ha un valore economico: i paesi con minore disparità sono più ricchi”. [3]