
Il sequestro della blogger gay Amina Abdallah Araf, denunciato lunedì in un messaggio firmato dalla cugina sul suo sito «A gay girl in Damascus», si è trasformato in giallo. Una donna londinese, Jelena Lecic, ha detto che le foto pubblicate sui giornali di tutto il mondo mostrano in realtà lei e non la blogger. Mentre continua la campagna online per Amina, la sua identità e la sua stessa esistenza sono state messe ieri in discussione. I giornalisti che l'hanno intervistata le hanno parlato solo via mail, anche per via dello scarso accesso alla Siria. E sono falliti i tentativi di contattare la cugina.
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