
04/10/10
la Repubblica
La Germania unita è patria di chiunque ci vive, anche dei musulmani, e io sono anche il loro presidente. Anche l'Islam, oltre alla tradizione cristiana e a quella ebraica, fa parte dell'identità tedesca. No a nuovi Muri, vent'anni dopo. Questo il forte messaggio lanciato ieri dal presidente federale Christian Wulff (cristiano-conservatore come la cancelliera Angela Merkel) nel suo discorso perle celebrazioni solenni del ventennale della riunificazione. Vent'anni fa ieri, il3 ottobre 1990, tra speranze e paure, quasi un anno dopo la caduta del Muro di Berlino, la Germania tornò unita: fu una svolta nella storia del mondo in cui viviamo. E le celebrazioni, ieri a Brema, hanno offerto l'occasione al centro destra al potere di marcare una decisa linea di confine. Contro l'integralismo e contro chi arriva in Germania rifiutando di integrarsi, ma soprattutto contro chi vuole nuovi conflitti tra culture e religioni. Ogni giorno di più, due Weltanschauungen opposte dividono conservatori e moderati europei: da un lato il no all'islam dei radicali alla Wilders e la linea dura anti-Rom di Sarkozy, dall'altro l'apertura al mondo, in stile inglese, della cancelliera Angela Merkel e del suo team. Ieri ci ha pensato il presidente Wulff a sottolinearlo, con chiarezza insolita. «Io mi appello ai tedeschi, chiedo loro di non farsi contagiare dalla xenofobia», ha detto. «Gli immigrati sono un arricchimento per la nostra società, pregiudizi ed emarginazioni sono inaccettabili... è nel nostro interesse nazionale». Non chiudiamo gli occhi davanti a chi vive qui e non accetta, come invece dovrebbe, il nostro modo di vivere, ha ammonito Wulff, ma al tempo stesso «il futuro appartiene alle nazioni aperte alla molteplicità culturale, alle nuove idee, al confronto tra diversi e stranieri». Quando musulmani che vivono in Germania mi scrivono, ha sottolineato, io dico fiero di essere anche il loro presidente. «Adesso anche l'Islam è parte della Germania... già Goethe scrisse 200 anni fa che Occidente e oriente non sono più divisibili». Lo scontro politico interno sul rapporto con la forte comunità musulmana (soprattutto turca), scatenato dai successi della nuova destra altrove in Europa e dalle tesi anti-islam del banchiere Thilo Sarrazin, è stato dunque tema centrale del ventennale della riunificazione. Niente parate e niente sciovinismi. Ma un no presidenziale a chi vuole erigere nuovi muri contro gli immigrati.
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