
29/10/10
Corriere della Sera - ed. Milano
L'archiviazione non è arrivata, la Procura deciderà nei prossimi giorni. La vicenda delle presunte irregolarità amministrative nella raccolta delle firme per il listino di Roberto Formigoni alle scorse Regionali si arricchisce di un nuovo capitolo. Le omissioni formali nella compilazione della lista denunciate nella scorsa primavera e le «nuove prove» portate dai radicali solo tre settimane fa che dimostrerebbero che «molte tra le firme raccolte sarebbero riconducibili a un'unica mano».
«Le grafie non lasciano dubbi», assicurano gli esponenti radicali. «Ci sono due procedimenti distinti, per fatti diversi, che vanno tenuti separati», ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, nell'udienza davanti al gip Cristina Di Censo.
Secondo il pm, le due indagini, quella davanti al gip per le irregolarità nelle raccolta delle firme e l'inchiesta appena aperta sulla presunta falsità «di oltre 400 sottoscrizioni», sono distinte e «l'eventuale archiviazione della prima non pregiudica lo sviluppo della seconda».
Per questo la procura ha chiesto la trasmissione di una memoria che i radicali hanno presentato al giudice assieme agli scatoloni con le firme.
Le stesse copie delle firme sono state portate anche in procura e il procuratore aggiunto Robledo ha aperto una inchiesta, per ora a carico di ignoti, ipotizzando i reati di falso ideologico e falso materiale. I radicali della Lista Bonino che per primi hanno sollevato il caso dopo l'esclusione del loro simbolo alle scorse Regionali, si dicono soddisfatti: «Il caso lombardo è molto più grave di quello piemontese», assicura Marco Cappato. «Se Formigoni è stato truffato, allora chieda lui di tornare al voto.
In Lombardia è stata falsata tutta la procedura elettorale, noi lo abbiamo denunciato immediatamente e adesso abbiamo prodotto le prove. Ora la cosa importante è che si accerti la catena di comando, le liste sono state decise in una riunione ad Arco re con Berlusconi e Bossi». Cappato ha poi annunciato che per il 9 dicembre è prevista una udienza del Tar lombardo. «Nel frattempo Formigoni ha cambiato strategia, prima ha detto che tutto quello che dicevamo era falso, adesso dice che sono stati i partiti a raccogliere le firme. È iniziato il gioco del rimpallo delle responsabilità. I Radicali continuano a invocare le dimissioni di Roberto Formigoni. Emma Bonino, settimana scorsa, era stata durissima: «Nei paesi normali i politici colti in fallo lasciano la carica». Ieri Marco Cappato s'è detto sicuro: «In Lombardia tra non molto si tornerà alle urne».
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