
27/08/10
L'Unità
Il 5 agosto il ministro Sacconi & Co. presentava l'Agenda Bioetica del governo per imbonire il Vaticano. Il 15 rincarava la dose proponendola come tema di verifica di governo con giustizia, fisco, federalismo ecc., per spiazzare i dissidenti finiani di «Futuro e libertà». E subito Beppe Fioroni e altri tre parlamentari del Pd (Corriere, 17 agosto) approvavano l'Agenda e rilanciavano la «libertà di coscienza» del parlamentare sui temi bioetici.
L'uscita di Fioroni e il successivo silenzio totale del Pd è un atto politico grave che sconcerta gli elettori. In un momento in cui il ddl Calabrò potrebbe diventare la Caporetto di Berlusconi, invece di rafforzare le critiche di un pessimo testo rifiutato dai medici e da moltissimi cattolici, Fioroni & Co. dichiarano che l'Agenda è condivisibile! E gli altri zitti ... Forse, Fioroni non ha neanche letto l'Agenda, che prevede come «principio irrinunciabile e fondamentale» che «per tutti, credenti e non credenti, la vita sia il bene più prezioso».
So che l'Agenda non è un trattato di bioetica, ma queste parole sono tanto superficiali e sbagliate che chiunque abbia un minimo di competenza dovrebbe rifiutarle. Neanche i cattolici sostengono che la «vita sia il bene più prezioso», perché elogiano i martiri pronti a rinunciare alla vita per proclamare che la fede è ben più preziosa. Per i laici, invece, più preziosa è la libertà di decidere, come ci hanno insegnato Welby e altri. L'Agenda è solo un'ennesima prova dell'incompetenza del governo Berlusconi: altro che richiamo ai valori! Che dire, poi, delle interpretazioni restrittive date della 194/78 e del «Piano federale per la vita» che è un ulteriore attacco all'eguaglianza di tutte le italiane e un espediente per finanziare il volontariato cattolico? O continuiamo a far finta di non vedere l'attacco frontale agli attuali servizi offerti dalla 194?
Ancora più preoccupante è che Fioroni plauda alla proposta di Sacconi del «principio di sussidiarietà» per dare un'ulteriore spallata allo Stato sociale, affermando che in seguito alla lunga crisi oggi «non c'è nessuna eccedenza da dividere» (Avvenire, 18 agosto). Invece, di profitti ce ne sono e tanti, ma vanno ad ingrassare i pochi, i quali sono abili nel ribattezzare «principio di sussidiarietà» il rilancio della corruzione dilagante e del liberismo più sfrenato.
Domando: ma un Partito che si propone di governare ha una linea programmatica sui temi di bioetica, famiglia, sussidiarietà e quant'altro, o sui «temi etici» si affida agli umori di coscienza di parlamentari come Fioroni & Co.?.:.
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