
24/09/10
il Mondo
Un record lo ha già stabilito. Dall'inizio dell'anno sono state presentate ben 15 interrogazioni parlamentari alla Camera e altre otto al Senato. L'ultima è dello scorso 8 settembre. Neanche il tempo di riaprire l'aula di Montecitorio dopo la pausa estiva e un gruppetto di deputati del Pd, capitanato dalla radicale Elisabetta Zamparutti, ha subito piazzato una sfilza di domande chiedendo lumi al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. A finire sotto la lente è il Sistri, una sigla sconosciuta ai più che riassume il nome del nuovo sistema di controllo della tracciabilità della spazzatura. L'operazione è di quelle monstre e prevede l'introduzione di un sistema che informatizza l'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani in Campania. Tradotto vuol dire circa 600 mila imprese e 550 comuni coinvolti per aderire a una piattaforma che vigili sul percorso di 150 milioni di tonnellate di spazzatura. Più difficile stabilire il valore economico dell'operazione che a partire dal prossimo primo ottobre obbliga aziende ed enti locali ad aderire e adeguarsi alla novità. Sul Sistri è stato posto il segreto di Stato con un decreto di Palazzo Chigi per cui costi e dettagli del progetto sono coperti da massima riservatezza.
La giustificazione di maniera del ministero dell'Ambiente, che ha curato la gestazione del progetto, è la necessità di arginare gli appetiti delle ecomafie. Ma la poca trasparenza ha finito per alimentare dubbi e sospetti intorno a una partita che secondo stime non ufficiali vale almeno 250 milioni di euro. Un calcolo a cui si arriva sommando i contributi versati dalle aziende e dai comuni (da 60 a 300 euro secondo il numero di addetti o il numero di abitanti), quelli delle imprese (da 175 a 525 euro in base alla quantità di spazzatura trasportata) a cui si aggiunge il costo per installare una scatola nera a bordo dei mezzi di trasporto (circa 150 euro per ogni camion o convoglio ferroviario). Ultima voce i 16 euro per la chiavetta usb che contiene il software per la gestione del carico e scarico dei rifiuti sia da parte delle imprese sia da parte delle aziende che si occupano dello smaltimento e lo stoccaggio dei rifiuti. Un bel business che, complice il silenzio assicurato dalla procedura secretata, è finito senza alcuna gara pubblica in mano a Finmeccanica.
Una controllata di Piazza Montegrappa, Selex Service Management, ha curato infatti lo sviluppo del programma e della piattaforma su cui dovrà operare Sistri garantendosi la fornitura e l'assistenza tecnica delle apparecchiature hardware (scatole nere e chiavette). Così, malgrado a gestire il sistema sia il comando per la tutela dell'ambiente dei Carabinieri, in Parlamento e fuori è montato il malcontento sul progetto. L'ultima interrogazione alla Camera riassume le tappe di un progetto dai numerosi passaggi controversi. l'amministratore delegato di Selex Service Management è quel Sabatino Stornelli per cui la procura dell'Aquila ha chiesto all'inizio di agosto una misura cautelare perché ritenuto coinvolto nell'appaltopoli per la ricostruzione del dopo terremoto. Tra l'altro proprio Stornelli ha girato parte della commessa Sistri a Abruzzo Engineering (una società partecipata da Selex Service Management e dalla Regione Abruzzo), l'azienda utilizzata per accaparrarsi i lavori post terremoto. Va da sé che il segreto di Stato avvolge tutto senza nulla spiegare. Tanto più visto il ruolo giocato dal capo della segreteria tecnica del ministro Prestigiacomo, Luigi Pelaggi. Considerato il vero dominus con la responsabilità di predisporre e avviare il Sistri e legato da una vecchia consuetudine con Stornelli. Nel chilometrico elenco di ruoli dell'avvocato Pelaggi oltre a quelli di consigliere in Acca e Sogesid, commissario per l'emergenza idrica alle isole Eolie, direttore dell'area marina protetta alle isole Egadi, presidente della commissione Covis per la gestione e la programmazione degli interventi ambientali, commissario delegato per la bonifica da 60 milioni di euro dell'area ex Sisas alle porte di Milano,c'è anche quello di socio dell'ex calciatore Paolo Rossi in un agriturismo tra Siena e Arezzo.
E proprio Pablito lo scorso anno è stato nominato vicepresidente della Valle del Giovenco, una squadretta di calcio di prima divisione dove il presidente è l'abruzzese Stornelli. Conosciuto da Pelaggi ai tempi in cui entrambi orbitavano intorno al mondo Telecom: Stornelli in veste di amministratore delegato di Telespazio, l'attuale capo della segreteria tecnica della Prestigiacomo come consulente del gruppo telefonico. Quanto basta, insomma, per spingere le aziende di software tagliate fuori dall'operazione a ricorrere al Tar del Lazio denunciando la mancata gara e la creazione di un monopolio di fatto a favore della controllata di Pier Francesco Guarguaglini. I giudici amministrativi hanno fissato l'udienza per discutere il merito il prossimo 18 novembre. L'obiettivo delle sette aziende ricorrenti oltre alla rimessa in discussione di tutto è scongiurare che anche lo sviluppo successivo del Sistri (rilevazione satellitare, elaborazione dei dati e manutenzione) rimanga esclusiva di Selex Service Management. Intanto il primo ottobre è fissata la partenza del sistema e in Parlamento molti, Lega Nord compresa, aspettano risposte dal ministro Prestigiacomo e da Silvio Berlusconi.
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