
«L'esenzione della prima casa crea forti distorsioni in un federalismo che punta sui tributi immobiliari». Luca Antonini, il presidente della Commissione per l'attuazione del federalismo, aveva chiarito il punto in un'intervista di fine giugno a questo giornale, e «sul piano tecnico» percorso da Antonini sono praticamente tutti d'accordo, dalle cattedre di scienza delle finanze alle ragionerie dei Comuni. È la politica ad avere le idee assai meno chiare, nel centrodestra che l'Ici l'ha abolita come nel Pd che prima ha criticato questa decisione, e poi ha accusato il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli di «reintroduzione surrettizia» dell'Ici ai tempi della prima stesura della legge delega. Insomma: come si diceva una volta, il problema è politico: capire che il sistema attuale spezza il circolo della «responsabilità federalista», perché a votare sono i residenti ma a pagare è chi sta spesso altrove, non è difficile. Più complicato è trovare la soluzione, anche perché sono già molte le promesse di alleggerimenti fiscali che si sono sfarinate nell'impatto con la crisi del debito.
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