
17/11/10
La Gazzetta del Mezzogiorno
Roberto Saviano che parla del radicamento delle mafie nel Nord Italia; delle infiltrazioni mafiose in Lombardia come dimostrato dalle inchieste di Boccassini e Pignatone, dell’incontro degli ‘ndranghetisti lombardi con il leghista Pino Nieri, la citazione del fondatore della Lega Gianfranco Miglio, in sostanza i passi che hanno fatto infuriare il ministro (leghista) degli Interni Roberto Maroni hanno fatto il boom di ascolti, 10 milioni e oltre, fino al picco record di 10.430.000 alle 21.46, più dell’intervento di Roberto Benigni.
Accade a «Vieni Via con me», che lunedì con una media di 9 milioni 32 mila spettatori di media e il 30,21 % di share si è confermato alla seconda puntata come evento televisivo assoluto della stagione. E ad ieri è il terzo titolo in media più visto dell’anno dopo il festival di Sanremo (5 puntate 10.994.000 e il 48,14% in media) e le qualificazioni del campionato europeo di calcio (4 partite 8.521.000 e il33,40%) e il 36/mo come singola puntata.
Fazio e Saviano alla prova del bis hanno centrato e superato l’obiettivo portando su Raitre anche il pubblico meno attirato dalla tv. Per la rete, che già aveva realizzato una settimana fa il record storico degli ultimi 15 anni, la puntata di ieri aggiorna la classifica e si può ben dire che Fazio è il mattatore assoluto visto che i primi tre programmi più visti di sempre su Raitre sono condotti da lui.
Gli ascolti di «Vieni Via con me» sono complessivamente aumentati di quasi 1 milione e mezzo e di 5 punti di share (7.623.000 con il 25,48 % era stata la media precedente).
L’elenco dei valori della sinistra e della destra, proclamati da Pierluigi Bersani e Gianfranco Fini, tra i momenti più attesi della puntata hanno avuto una media entrambi di 10 milioni di spettatori e il 31%. Intorno alle 23 il commovente passaggio su Piergiorgio Welby, raccontato da Saviano ha saputo fare tra gli 8 e i 9 milioni di spettatori, e c’è da riflettere sul dato visto che non erano barzellette ma si parlava di eutanasia.
I giovani, che già nella puntata d’esordio, erano stati tantissimi, molti più di quelli che la rete di Paolo Ruffini ha in media, sono cresciuti: di 4 punti tra i 35-44 anni (34,24 % rispetto al 30 %) e di 6 punti tra i 15-24 anni (34,07 % rispetto al 28%); i laureati che già erano stati un punto di forza enorme (aveva avuto il 46%) sono aumentati ancora raggiungendo presso quella platea il 57,41 %. E così per la classe socio-economica: quella alta economica e sociale - secondo le categorie usate per le analisi degli ascolti Auditel - è ancora aumentata raggiungendo il 51,39%, rispetto al 43,56 % di una settimana fa.
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