
Permettere che i farmaci cannabinoidi possano essere prescritti anche dai medici generici. Questo, spiega una nota, uno degli obiettivo di una proposta di legge, primo firmatario il capoagruppo Fds-Verdi Monica Sgherri, illustrata oggi in commissione sanità del Consiglio regionale toscano. L'atto vuole apportare alcune modifiche migliorative alla legge “Disposizioni organizzative relative all'utilizzo di talune tipologie di farmaci nell'ambito del servizio sanitario regionale” in merito all'uso terapeutico dei cannobinoidi.
Sgherri ha spiegato che, sull'esempio di una legge dell'Abruzzo non impugnata dal governo nazionale, la proposta di legge prevede di identificare un istituto autorizzato, nello specifico l'Istituto farmaceutico militare, per la produzione di farmaci a base di cannabis. Attualmente, spiega la nota, questo tipo di farmaci è infatti acquistato in Olanda a carissimo prezzo.
Secondo il consigliere regionale Pd Enzo Brogi «la possibilità di far prescrivere i farmaci derivati dalla cannabis ai medici generici è senz'altro un'iniziativa positiva. Se insieme a questo, riuscissimo anche a produrre il farmaco in Italia anziché comprarlo a caro prezzo dall'Olanda metteremmo in fila due colpi eccezionali». «Lo dico da tempo - aggiunge - nell'interesse dei malati e della ricerca, nell'interesse dell'istituto farmaceutico militare di Firenze, del Cra di Rovigo, e ancora, nell'interesse della legalità e contro il mercato libero dai controlli sanitari, igienici e fiscali. Insomma, la filiera corta e controllata dallo Stato della cannabis terapeutica». Per Brogi «così la Toscana, che per prima è partita in questa battaglia, potrebbe ancora una volta dimostrare di essere una regione anticipatrice, illuminata e liberale».
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