
14/09/10
Libero
Da qualche ora non faceva sentire la sua voce. Inusuale silenzio che i cronisti di Montecitorio avevano preso come un buon auspicio. Sarà una giornata normale, si erano detti. Niente provocazioni, nessun favore fatto all'avversario politico con qualche uscita fuori posto. Una tranquilla giornata di metà settembre con tutti i deputati che la facevano nel posto giusto. Si sbagliavano. L'on. Stracquadanio, quando si impegna, riesce a farla dappertutto, anche in una tranquilla giornata. E ieri si è impegnato a fondo. Ospite del programma Klauscondicio, Giorgio Clelio Straquadanio, politico e giornalista, già membro del Consiglio Generale del Partito Radicale Transnazionale, ha detto: prostituirsi, se si vuol far carriera, è legittimo. Non si riferiva a se stesso, Giorgetto Cleio il Kamikaze. Lui di certe cose non ha bisogno: è un riconosciuto falco del centrodestra, è stato pure il fondatore del quotidiano online "Il Predellino", ed è riuscito anche a non farsi eleggere a Montecitorio nel 2008 (poi è entrato dalla porta di servizio al posto di Cristiana Muscardini, che ha optato per l'Europa). La sua carriera l'ha fatta in giacca e cravatta, cosa della quale mai smetteremo di ringraziarlo.
Si riferiva, Giorgio Clelio, alle affermazioni fatte qualche giorno fa da un'altra grande esperta di altrui prestazioni sessuali, Angela Napoli, deputata di Futuro e Libertà. Dixit la Napoli (e voi capite bene che qui si parla di massimi sistemi): «Non escludo che senatrici o deputate siano state elette dopo essersi prostituite». Rispose Giorgetto (e i sistemi sono sempre quelli): embè, e che male c'è a fare qualche marchetta? Testualmente, se no Giorgetto, che è un tipo molto preciso, smentisce: «E assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l'intelligenza o la bellezza che siano» (il plurale è suo, del giornalista pubblicista, e noi glielo lasciamo volentieri). Poi, visto che c'era andato giù leggerino, ha puntualizzato: «Se anche una deputata o un deputato facessero coming out e ammettessero di essersi venduti (i plurali sono sempre suoi, ndr) per fare carriera o per un posto in lizza, non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la Camera o il Senato».
Bravo, Giorgetto. Le prostituite (e i prostituti) ringraziano di cuore e sono pronte a ricambiare (forse un po' meno i suoi colleghi di centrodestra alle prese con una nuova bega). E che diamine, mica in Parlamento possono entrare solo ladri e nullafacenti. Quella è la Camera, no? E allora che sia anche Camera da letto, Montecitorio come il Monte di Venere. Quanto a Palazzo Madama, si sa: non c'è solo la Butterfly, ogni tanto compare pure la Pompadour. Giorgetto, ma che dici? E perché poi? Per essere più falco dei falchi, più antifiniano di tutti gli antifiniani. Oppure per permettere ad Antonio Borghesi (Italia dei Valori) di spiegare che quelle parole, se vere, «sono degne di un pappone e non di un politico»? O per fare la figura del pirla, che non è mai una gran figura ma aiuta a distinguersi dalla massa di Montecitorio?
Egregio Giorgetto nonchè falchetto, qualche tempo fa lei se ne uscì con l'idea di dare più soldi ai deputati. Non tutti, per carità. Specificò: solo quelli che lavorano. E anche a destra la presero a fischi e pernacchie. Poi ebbe un'intuizione. Disse, più o meno: l'Aquila era già morta prima del terremoto, il sisma ne ha solo certificato la morte civile. Le 308 vittime non la presero a fischi solo perché erano già morte. Presumiamo che i familiari, e gli aquilani in genere, lo abbiano fatto. Disse anche che a Fini bisognava riservare il "trattamento Boffo". E forse solo lei riuscì a capire cosa aveva detto. Una volta, invece, intervistato, rispose di essere favorevole alle leggi ad personam. E chiarì: favorevole perché bisogna difendere Berlusconi. Non perché le leggi siano giuste o ingiuste. Perché fanno comodo.
Onorevole Giorgetto, permette un consiglio: si conceda una tregua. Va bene che la politica è ciò che è. Va bene pure che i suoi radicali candidarono Cicciolina. Va bene tutto. Però, se lei capisse che i falchi, di solito, volano alto e non terra terra, sarebbe meglio. Ancora meglio se tenesse presente la battuta che ieri circolava nella casa chiusa di Montecitorio: «Ma questo qui, perché non se lo prende Fini?». I suoi colleghi erano preoccupati. Non per le sue provocazioni. Temono, i colleghi, che lei passi dalle parole ai fatti. Lei ha detto: «La politica ha anche una dimensione pubblica. Ci si presenta anche fisicamente agli elettori». Per favore, risparmi loro e pure noi. Un Giorgetto nudo, e magari pure esternante, sarebbe insopportabile.
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