
Due mamme o due papà. I bambini delle famiglie Arcobaleno sanno che conta l’amore e non l’identità sessuale dei propri genitori. I quali, per essere tutelati, chiedono una legge per poter adottare il figlio biologico del partner. Il senso della Festa delle famiglie, ieri a Firenze, è racchiuso dallo slogan sul migliaio di magliette rosa dei partecipanti: «È l’amore che crea la famiglia». Non l’identità sessuale dei genitori, ma l’amore appunto. Ecco quindi centinaia di coppie omosex sfilare in corteo con bebè al seguito nato, all’estero, grazie alla fecondazione assistita eterologa.
La giornata internazionale per l’uguaglianza tra le famiglie, giunta in Italia alla sesta edizione, si è svolta in contemporanea in 20 Paesi del mondo. Da New York a Sidney, passando per Hong Kong. Promossa dall’associazione Famiglie Arcobaleno - che riunisce genitori e aspiranti tali omosessuali e transessuali - la manifestazione non a caso si è svolta a Firenze, città del premier Matteo Renzi. «A lui è principalmente rivolto il nostro invito a sostenere la legge per l’adozione del figlio biologico del partner - dichiara Tommaso Giartosio, garante dell’associazione Famiglie Arcobaleno -, tanto più che lo aveva promesso durante la campagna per le primarie. Speriamo che passi dalla parola ai fatti». La paura più grande per due genitori dello stesso sesso è infatti quello di «perdere ogni diritto appena muore quello biologico. Proprio come nella storia raccontata da Melania Mazzucco nel libro "Sei come sei" che tanto scandalo ha suscitato al liceo romano Giulio Cesare. Precisiamo: gli studenti si sono dimostrati assai maturi, ci dispiace solo per il polverone scatenato dai Giuristi per la vita e da chi ha voluto strumentalizzare la vicenda».
E ieri, affinché il presidente del consiglio non dimentichi l’impegno assunto, oltre ai tanti giochi e spettacoli di strada organizzati per i bambini (126 sono i figli degli iscritti ad Arcobaleno), in molti si sono messi a sferruzzare per realizzare una lunga sciarpa. «Per scaldare il cuore di Renzi - sottolinea Giartosio -. Confidiamo di consegnargliela il 17 maggio, giornata contro l’omofobia». Sulla necessità di norme a garanzia del «diritto ad essere genitore contro ogni forma di preconcetto» interviene anche il presidente nazionale di Arcigay, Flavio Romani. Tantissime, poi, le adesioni della società civile.
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