
Dopo la decisione della Germania di abbandonare il nucleare, il numero uno tedesco dell'energia, E.on, ha annunciato un pesante passivo e una ristrutturazione che porterà al taglio di 11 mila posti di lavora. Il gruppo ha subito la prima perdita netta trimestrale della sua storia, pari a 1,58 miliardi di euro, contro un utile di 1,63 miliardi di un anno prima. In un comunicato, la compagnia energetica parla di «massiccio arretramento» di tutti i profitti, provocato in gran parte dalla decisione del governo tedesco di fermare il più vecchio reattore nucleare del paese e di rinunciare completamente all'atomo entro il 2022, dopo il disastro di Fukushima in Giappone.
Questo cambio di direzione nella politica energetica, accompagnato dall'imposizione di una tassa sul combustibile nucleare, ha tagliato dì 1,9 miliardi di euro il beneficio di esercizio nel secondo trimestre, secondo E.on. La ristrutturazione dovrebbe garantire una riduzione dei costi annuali di 1,5 miliardi di euro anche grazie al taglio dei posti di lavoro, in gran parte amministrativi.
© 2011 Italia Oggi. Tutti i diritti riservati