
Piuttosto che lavorare per ottenere la carica di Lady Pesc, l’Alto commissario per la politica estera europea andato all’Italia nella persona di Federica Mogherini, «io avrei fatto un’altra scelta: penso che per la situazione politica ed economica in cui si trova il Paese, al posto di Renzi avrei negoziato la presidenza del Consiglio europeo e un portafoglio economico, cosa che era possibile e che hanno ottenuto i polacchi». Opinione di chi ha preceduto la Mogherini al ministero degli Esteri, la radicale Emma Bonino.
«Detto questo, il presidente Renzi ha deciso altra priorità e se ne assume le responsabilità». L’ex ministro, conversando con i giornalisti prima di prendere parte a un’iniziativa promossa da Oxfam Italia e Fondazione Stensen a Firenze, non ne fa una questione di nomi («per come conosco la Mogherini, credo che ci metterà tutto l’impegno e la determinazione possibili, e come ho fatto in questi mesi collaborerò per qualsiasi aiuto possa esserle utile»), ma di reali possibilità di azione: «Io ritengo che l’Alto commissario Ue sia una specie di "mission impossible" in base ai trattati, e lo vediamo anche in questi giorni».
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