
Tutta la manovra, minuto per minuto su twitter. «Bisognerebbe alzarsi ed andare via», cinguetta il sindaco di Bari. Michele Emiliano, che racconta sul social network le fasi salienti dell'incontro a porte chiuse tra il governo e i rappresentanti degli enti locali. Un micro blogging sui provvedimenti illustrati dal premier Monti e dal ministro Giarda in 140 caratteri. Istantanee di fuoco: «Il patto di stabilità viene appesantito di un altro miliardo e quattrocentomila curo cosi i Comuni dovremo chiuderli. Siamo finiti».
Le «preoccupazioni» del sindaco di Bari, condivise nelle scorse notti via twitter, e che avevano spinto anche il consigliere Pd della Regione Lombardia, Giuseppe Civati, ad invitarlo ad «andare a dormire». sono le stesse che lo avevano accompagnato a Roma. Dopo le dirette corsare di Radio radicale, che trasmette le riunioni della Camera quando non è consentito e i vertici del centrosinistra al governo grazie al cellulare galeotto di Marco Pannella, con twitter si entra nel Palazzo di vetro della web-politica. Dal reale al virtuale, le nuove tecnologie mutano stili, linguaggi e riti istituzionali.
Se il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, non ci rinuncia nemmeno quando va in tv, Emiliano appena entra nella sala dell'incontro con il premier vede altre 50 persone e si chiede: «Come faremo a discutere?». E twitta di Vendola che «per scaricare la tensione deve parlare con Burlando». Il sindaco è abituato a usare i social network anche durante le riunioni e ha creato in Comune una task force per utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione. Quando entra Monti, il cinguettio si fa incalzante: «Nessuno deve essere soddisfatto delle nostre azioni perché tutti devono partecipare allo sforzo del Paese». le parole che avrebbe detto il premier rimbalzano nel social network.
I bizantinismi della prima Repubblica lasciano spazio a messaggi scolpiti nella semplicità, le indiscrezioni sono affidate a tweet che tengono insieme fatti e opinioni. come fa Emiliano che dà conio «dell'aumento del due per cento dell'Iva», e. poi sbotta: «Stiamo solo perdendo I tweet di Michele Emiliano tempo». La sintesi corre veloce su twitter, sfida vertici segreti e codici di riservatezza, incuriosisce fra gli altri, anche il nuovo ministro degli Esteri, Giulio Terzi, sbarcato da qualche giorno sul social network dove era stata anticipata da politici e direttori di giornale «la natura tecnica» dell'esecutivo mentre alcuni studenti avevano annunciato in tempo reale il nuovo incarico dei loro professori. «Ho capito solo adesso che è successo un terremoto», scrive Emiliano, prima di chiarire che quello con Monti non è stato un «colloquio privato». Ma il modo nuovo di comunicare, e condividere, la politica. Di twitter e di governo.
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