
Dal 28 febbraio al 28 marzo Santoro, Floris, Vespa e l`Annunziata chiuderanno di fatto i
battenti. A meno che non "ospitino"nei loro talks show vere e proprie tribune politiche con tutti i partiti che partecipano alle regionali. Lo ha deciso ieri la Vigilanza Rai, votando il regolamento per il voto del 28 e 29 marzo. Hanno votato a favore Pdl e Lega, facendo propria la proposta del relatore Marco Beltrandi, radicale eletto nelle liste del Pd. I democratici, invece, convinti della bontà delle regole attuali, hanno cercato di fare mancare il numero legale lasciando l`aula. «Sono giorni che cerco un contatto con il Pd per trovare una mediazione sulle mie proposte - spiega Beltrandi,
- ma non ho ottenuto risposte». Il democratico Fabrizio Morsi, punta invece l`indice contro il
radicale. «II centrodestra, - dice complice Beltrandi, ha votato la soppressione delle trasmissioni di
approfondimento giornalistico». La scelta della maggioranza ha subito suscitato la protesta dell`Usigrai che minaccia lo sciopero tv. «E` un`assurdità. Domani stesso ha annunciato il segretario Carlo Verna - apriremo le procedure per lo sciopero dopo la decisione della
Vigilanza dimettere il bavaglio all`informazione Rai durante la campagna elettorale. Si stanno minando le ragioni stesse del servizio pubblico. Una assurdità».
L`altra grande novità sono le tribune politiche "vietate" per Rifondazíone e Pdci, Radicali Italiani e
Verdi, la Destra di Storace e tutti gli altri partiti che alle Europee sono rimasti sotto la soglia del quattro per cento. Tutti muti dalla convocazione delle elezioni alla presentazioni delle liste. Poi potranno partecipare agli eventuali talk show "in versione" Vigilanza o alle normali tribune elettorali.
Il voto ha naturalmente suscitato le proteste dei partiti estromessi. Il leader verde Angelo Bonelli,
giunto al quattordicesimo giorno di sciopero della fame per richiamare l`attenzione sull`oscuramento mediatico dei temi ambientali, si è appellato al presidente della Repubblica per fermare quello
che definisce «un furto di democrazia». Quel voto, aggiunge Paolo Fer- rero, «è una palese violazione della Costituzione che fissa le elezioni perché il popolosi possa esprimere,
non per condizionare il popolo a votare chi ha già il potere». Gennaro Migliore, responsabile comunicazione di Sinistra e Libertà, intanto si appella ai presidenti di Camera e Senato e al presidente della Vigilanza Sergio Zavoli,. Chiede loro di «intervenire urgentemente di fronte ad una palese violazione costituzionale». Infine Oliviero Diliberto, segretario dei Comunisti italiani, punta l`indice anche contro la minoranza. Questo voto, dice Diliberto, «è un`indecenza fatta da
un parlamentare che sta nel gruppo del Pd. Si mette un bavaglio achi potrebbe disturbare i giochini di una maggioranza e di una finta opposizione che sono d`accordo con l`obiettivo di cancellare le voci fuori dal coro».
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