
20/04/10
Il Foglio
Tregua uno. Pier Luigi Bersani è riuscito a ottenere un armistizio dentro il Partito democratico nonostante le elezioni regionali non siano andate affatto bene per il Pd. Eppure Walter Veltroni ha deciso di non dissotterrare subito l’ascia di guerra. E Dario Franceschini se l’è presa solo con Massimo D’Alema. Ma si tratta di una tregua per modo di dire, perché la minoranza interna, la cosiddetta Area democratica, sta affilando i coltelli in vista del suo convegno di maggio a Cortona. Li si scatenerà la vera offensiva: Bersani è avvisato.
Tregua due. Il segretario del Partito democratico ha però un modo per riuscire ad arginare la campagna che Area democratica sta per sferrare. Cioè quello di mettere ai margini Massimo D Alema. In questo caso la minoranza interna sarebbe disposta a non alzare troppo il tiro. E’ la seconda volta che Area democratica fa capire a Bersani che solo questo è il modo per raggiungere veramente una pace interna
nel partito. La prima volta, però, il segretario ha respinto questa proposta. Ora che farà? Anche perché c’è da dire che Area democratica vuole dal segretario una presa di distanza chiara e visibile a tutti rispetto alle posizioni del presidente del Copasir. Il quale, visto l’andazzo, ha preferito prendersi qualche giorno di vacanza in barca a vela.
Tregua tre. Il segretario del Pd ha però un altro fronte ancora aperto. Quello degli ex popolari che sono sempre più in sofferenza. Ora minacciano la scissione e quelle che fino a poco tempo fa potevano sembrare solo chiacchiere rischiano di trasformarsi in realtà. Infatti, gli ex ppi guidati dal responsabile Welfare del Pd Beppe Fioroni hanno cominciato ad avere i primi abboccamenti con Pier Ferdinando Casini. Molto dipende da Gianfranco Fini, Se il presidente della Camera mollerà veramente Silvio Berlusconi è possibile un riposizionamento da parte degli ex popolari, che a quel punto si sentirebbero ancora meno vincolati a un Pd che per loro assomiglia sempre di più all’ex Pci.
Tregua quattro. In compenso Pier Luigi Bersani può contare su un ritrovato rapporto con il suo vicesegretario Enrico Letta. L’esponente del Pd, subito dopo la sconfitta delle elezioni regionali, si era allontanato, seppure non platealmente, dal leader. Ma nell’ultima settimana Letta è andato riavvicinandosi al segretario del Partito democratico.
Tregua due. Il segretario del Partito democratico ha però un modo per riuscire ad arginare la campagna che Area democratica sta per sferrare. Cioè quello di mettere ai margini Massimo D Alema. In questo caso la minoranza interna sarebbe disposta a non alzare troppo il tiro. E’ la seconda volta che Area democratica fa capire a Bersani che solo questo è il modo per raggiungere veramente una pace interna
nel partito. La prima volta, però, il segretario ha respinto questa proposta. Ora che farà? Anche perché c’è da dire che Area democratica vuole dal segretario una presa di distanza chiara e visibile a tutti rispetto alle posizioni del presidente del Copasir. Il quale, visto l’andazzo, ha preferito prendersi qualche giorno di vacanza in barca a vela.
Tregua tre. Il segretario del Pd ha però un altro fronte ancora aperto. Quello degli ex popolari che sono sempre più in sofferenza. Ora minacciano la scissione e quelle che fino a poco tempo fa potevano sembrare solo chiacchiere rischiano di trasformarsi in realtà. Infatti, gli ex ppi guidati dal responsabile Welfare del Pd Beppe Fioroni hanno cominciato ad avere i primi abboccamenti con Pier Ferdinando Casini. Molto dipende da Gianfranco Fini, Se il presidente della Camera mollerà veramente Silvio Berlusconi è possibile un riposizionamento da parte degli ex popolari, che a quel punto si sentirebbero ancora meno vincolati a un Pd che per loro assomiglia sempre di più all’ex Pci.
Tregua quattro. In compenso Pier Luigi Bersani può contare su un ritrovato rapporto con il suo vicesegretario Enrico Letta. L’esponente del Pd, subito dopo la sconfitta delle elezioni regionali, si era allontanato, seppure non platealmente, dal leader. Ma nell’ultima settimana Letta è andato riavvicinandosi al segretario del Partito democratico.
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