
Era ora. Finalmente due donne. E non solo. Finalmente due candidate (relativamente) autonome dai loro rispettivi grandi elettori. Ovverosia Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi. La sfida che si giocherà nel Lazio tra Emma Bonino e Renata Polverini è importante - e interessante - anche per questi motivi. Certo il Pd sarebbe potuto arrivare prima a una candidatura femminile- Magari due mesi fa, quando Goffredo Bettini aveva suggerito il nome di Bonino. Ma allora non c`era stato verso. Si stava giocando una partita tutta politica, forse anche a costo di perdere il Lazio, come insinuano i maligni, pur di favorire Gianfranco Fini (e la sua candidata Polverini) nel braccio di ferro che il presidente della Camera ha ingaggiato contro Berlusconi. Ma volgere lo sguardo all`indietro, agli errori, ai dubbi e alle beghe, sarebbe da miopi. La verità è che, senza nulla togliere a tutti gli altri candidati del centrosinistra, per il Partito Democratico la scelta di correre nel Lazio con Bonino è quella politicamente più significativa a livello nazionale. Non solo e non tanto perché la vice presidente del Senato ha una caratura politica che altri non hanno. No, piuttosto perché può rappresentare una prospettiva nuova per un partito che ancora si dipinge e si immagina a vocazione maggioritaria. Il Pd è (giustamente) ossessionato dalla voglia di strappare consensi dall`altra parte, visto che questo è il requisito minimo per sperare di tornare a vincere. Finora ha tentato di farlo cercando di attrarre i centristi e i cattolici che sono nel Pdl. Con risultati non apprezzabili. Ma dall`altra parte ci sono anche i voti delle forze politiche laiche del «fu pentapartito» della Prima Repubblica. Forze che Bonino, una candidata né ex, né post comunista, potrebbe riuscire a coinvolgere in questo frangente. Ma al di là della politica spicciola, delle tattiche e delle strategie per allargare il proprio bacino elettorale, il duello Bonino-Polverini rappresenta anche altro. Ben altro. Sono - e saranno - inevitabili, nonché scontate e già scritte, le polemiche sulle iscrizioni gonfiate dell`Ugl o su certe battaglie radicali. Che ci si fermi qui, però, senza andare oltre, perché la sfida vera a cui sono chiamate le due candidate alla presidenza del Lazio è quella di non combattersi come farebbero - e come faranno in queste regionali i maschietti. A Bonino e Polverini va l`onere di dimostrare che la differenza sessuale in politica conta.
© 2010 Radicali italiani. Tutti i diritti riservati