
03/12/10
Il sole 24 ore
L’aula della Camera ha approvato il decreto legge in materia di sicurezza a larga maggioranza. Il testo, passato con 299 sì, nove no e 159 astenuti, ora va al Senato. Il Pd si è astenuto sul voto finale, contro hanno votato i radicali. A favore, con la maggioranza, ha votato l’Udc, l’Idv, Api e Fli. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha detto che «in aula si è visto plasticamente il quadro di una possibile nuova maggioranza». Maroni ha aggiunto che al Senato si affrontino i temi della specificità delle forze di polizia e dei prefetti.
In realtà, tra la sera di mercoledì e ieri si è consumata una partita sulle risorse economiche al comparto sicurezza (militari e forze dell’ordine) che non ha lasciato poi così soddisfatto il ministro, anzi. Al testo in discussione si era aggiunto un emendamento di maggioranza, poi fatto proprio dalle commissioni, che consentiva ai dipendenti del comparto sicurezza, grazie alla cosiddetta «specificità» del settore, sancita dalla legge, di recuperare alcune voci sullo stipendio tagliate dall’ultima manovra. Si è aggiunto, poi, un intervento per consentire lo sblocco dei fondi per il rinnovo del contratto di chi fa parte della carriera dei prefetti. Ma tutto è finito in una bolla di sapone perché, nonostante le iniziali posizioni favorevoli all’emendamento, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, si è opposto e il testo non è passato. I sindacati e i rappresentanti del comparto sono ora sul piede di guerra perché si tratta di somme che il governo si era impegnato a concedere così come aveva previsto un ordine del giorno approvato proprio con l’ultima Finanziaria.
Il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, assicura che «sulla questione non mancheranno approfondimenti tecnici nelle prossime settimane visto che proseguirà l’esame del decreto». Ma intanto la protesta del settore, già in programma da tempo, ieri ha lanciato i primi segnali di guerra: ieri il sindacato autonomo Coisp è sceso in piazza con sagome di poliziotti e militari pugnalati. E il 13 dicembre, in assenza di interventi, è prevista una manifestazione di numerose sigle sindacali delle forze dell’ordine.
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