
Una notizia che meriterebbe attenzione sono i cinque giorni di sciopero della fame che hanno indetto più di cento Radicali, da lunedì a venerdì di questa settimana. Perché questo nuovo Satyagraha? Sempre per lo stesso motivo: i diritti dei detenuti nelle carceri italiane continuano a essere violati con “trattamenti disumani e degradanti”. Emma Bonino, qualche tempo fa, ha definito le nostre prigioni una cloaca sociale, perché ci finiscono principalmente quegli esseri umani di cui lo Stato non sa e non vuole occuparsi. Immigrati e drogati. Sono lì e ci resteranno, quei reietti che la società della “brava gente” non vuole vedere in giro, anche se il 40% di loro è in attesa di giudizio. La neoeletta presidente della Camera Laura Boldrini l’ha richiamato in tv: di carcere si muore, nelle carceri ci si suicida. E non è giusto. Perché non c’è giustizia se lo Stato è il primo a essere ingiusto. Anche per questo i Radicali non mangiano. Ma i diritti, si sa, non fanno notizia. Né tantomeno i digiuni nonviolenti. Da noi si parla soltanto di chi si abbuffa o di chi i diritti li calpesta.
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