
Tg1
Mica facile per il telegiornale con vocazione di regime districarsi fra le dimissioni di Malinconico e la via del carcere per Cosentino, che nemmeno un anno fa, era ancora un potente fra i berluscones. E allora, che ti combina un direttore come Maccari che fra venti giorni dovrebbe lasciare per età pensionabile? Mette avanti a tutto le "liberalizzazioni", con un taglio che più corporativo non si può per poi passare al "centro del dibattito". E lì incappa nella fantastica serie di "ricette" di Alfano, la Gelmini e persino Gasparri su liberté, égalité e fraternité. Passano anche Bersani, Di Pietro, i centristi e Pannella. Tutti emanavano, soprattutto il Tgl, un tragico odore di vecchiume. Il futuro è arrivato subito dopo: il corteo della comunità cinese di Roma che chiedeva "più sicurezza". In perfetto italiano.
Tg2
Siamo un po' più anglosassoni, quelle genti e quei paesi dove, anche nel dubbio, ci si dimette senza tante storie e ancor prima che qualcuno come ha dovuto fare Mario Monti - debba darti una spinta. La stampa - prima di tutti il Fatto Quotidiano - ha avuto un ruolo decisivo nell'addio del sottosegretario Carlo Malinconico Castriota Scanderberg: come una casa per Scajola, così un conto stellare per un soggiorno di lusso non possono essere pagati "all'insaputa" dei beneficiati, soprattutto se a pagare è stato qualcuno della "cricca". Malinconico, a sua insaputa, è caduto nello stesso giorno in cui è caduto l'ex-sottosegretario Cosentino. Il primo è atteso a casa, il secondo (al quale è andata l'apertura del Tg2) è atteso in un luogo meno accogliente, accusato di essere un camorrista non a sua insaputa. Due voti della traditrice Lega sono stati determinanti e avranno conseguenze sulle quali, però, il Tg2 ha sorvolato.
Tg3
Non bastava la "cricca" che brindava e rideva sul terremoto de L'Aquila, leccandosi i baffi e facendo i conti di quanto avrebbe arraffato dagli appalti per la "ricostruzione". Adesso affiora un'altra cricca che, con Genova ancora umida, si stava intascando gli appalti dopo l'alluvione. Nel fango, oltre gli "angeli", si aggiravano i diavoli.
Il Tg3 ha accantonato la notizia, seguendo la scaletta classica partendo da Malinconico, citando anche che tutto è partito dall'inchiesta del Fatto Quotidiano e ricostruendo passo a passo e con il sonoro delle voci intercettate - le ironie e le risatine di chi, nella certezza dell'impunità, della corruzione ha fatto uno stile di vita. Dopo la fine di Cosentino, il Tg3 ha mandato Scarrone a tastare i mal di pancia nella Lega: si litiga su questioni non tanto morali, ma su 7 milioni di curo. Castelli scostante, Calderoli maleducato: contento il popolo padano, contenti tutti.
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