
22/10/10
Il Sole 24Ore
L'autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha comminato una diffida al Tg1 e un richiamo al Tg4 e a Studio Aperto. La commissione servizi e prodotti dell'autorità ha riscontrato un forte squilibrio nel tempo dedicato da questi giornali a favore della maggioranza e del governo.
Silvio Berlusconi, intanto, ha deciso di chiedere un risarcimento danni per la puntata di "Report" di lunedì scorso, sull'acquisto della villa nell'isola di Antigua, per la sua natura «offensiva e diffamatoria». Niccolò Ghedini, legale del premier, ha precisato: «Si sta valutando un'azione civile: sono contrario alle azioni penali contro i giornalisti».
La commissione servizi e prodotti dell'Agcom ha preso in esame i dati relativi al trimestre luglio-settembre di Tg1, Tg4 e Studio Aperto. Non è chiaro perché, ad esempio, non si sia tenuto conto di quelli del Tg5, che, sempre a settembre, dà il 51,2% dell'intero tempo parola al governo (incluso il premier) e al Pdl rispetto al 45,2% del Tg1, secondo le rilevazioni dell'Isimm. In ogni caso, alcuni commissari propongono di comminare subito una sanzione, data la reiterazione dello squilibrio nei tre mesi (e negli anni precedenti, per la verità).
Alla fine, si arriva a comminare la diffida al Tg1, che aveva già ricevuto una lettera di richiamo e il semplice richiamo al Tg4 e a Studio Aperto. In caso di ulteriore e probabile reiterazione, solo al Tg1 arriverà la sanzione; per i due Tg Mediaset sarà la volta della diffida. Il tempo in cui i partiti parlano direttamente è quello meno condizionato dalla congiuntura mensile, rispetto a quello di notizia, dove conta di più la scelta editoriale della testata.
I due tempi, però, spesso divergono: di alcuni partiti si parla molto più di quanto gli stessi si facciano parlare. I mesi estivi sono stati caratterizzati dalla rottura Berlusconi-Fini all'interno del Pdl, come hanno ricordato ieri i commissari designati dal centrodestra. Alcuni tg, però, hanno riservato spazi diversi agli attori di questo scontro, tra tempo di notizia e tempo che il soggetto politico ha potuto gestire in prima persona. Un esempio: sempre a settembre, in tutte le edizioni, il tempo notizia riservato dal Tg4 a Futuro e libertà è pari al 18,8% di quello riservato a tutti i soggetti politici e istituzionali.
Il tempo in cui esponenti del partito hanno parlato in prima persona è pari al 4,4%, a cui aggiungere lo 0,5% concesso al presidente della Camera nello stesso mese. A confronto del Tg4, ad esempio, SkyTg24, a settembre, dà a Futuro e libertà il 12,3% del tempo notizia e il 13,5% del tempo parola. Un problema sollevato in alcuni studi, come quello dell'Isimm su "Un anno d'informazione televisiva (2009)" è lo spazio del tutto marginale che la comunicazione politica dei tg concede alle forze non rappresentate in parlamento (1,3% del tempo di antenna - notizia più parola nel 2009). A settembre sono diversi i partiti con tempo di parola pari a zero: per il Tg4 sono Radicali, Rifondazione, Comunisti italiani, Verdi, Sinistra e Libertà, Partito socialista, Udeur-popolari, Svp.
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