
«Accogliamolo con il silenzio». Suona come l'ennesima stravaganza diplomatica l'appello del vicesindaco Maria Grazia Guida, nel giorno del Dalai Lama. Oggi il leader spirituale dei buddisti tibetani sarà l'ospite d'onore del Consiglio comunale. Dopo un breve incontro con il sindaco, stamani alle 11, parlerà in aula per circa 40 minuti (in inglese, tradotto). Nella sala Alessi sarà allestito un maxi schermo per permettere a circa 200 persone di seguire la seduta. Ha preferito ovviamente soprassedere su polemiche e discussioni Tenzin Gyatso, il premio Nobel per la pace del 1989, tanto che nella maggioranza qualcuno (il radicale e filo-tibetano Marco Cappato) ha osservato che è stato «il più saggio di tutti». Sicuramente più saggio degli inquilini di Palazzo Marino, che hanno innescato polemiche e discussioni con il pasticcio sulla delibera per la cittadinanza onoraria, condivisa e poi rinviata sine die - su richiesta del sindaco - per non irritare il governo cinese. Una decisione criticatissima anche all'interno della stessa maggioranza, e difesa solo con spericolati equilibrismi anche dai difensori a oltranza dell'Amministrazione comunale, come un Dario Fo che si è improvvisamente convertito alle ragioni della «realpolitik». Ovviamente il rinvio è stato molto doloroso per i tibetani in Italia ieri il presidente Kalsang Dolkar ha detto: «Non va bene che le istituzioni italiane debbano cambiare idea di fronte alle pressioni di un governo non liberale». Anche per questo il Pdl, insieme alla Giovane Italia, ha organizzato per stamani un presidio in piazza per protestare contro il «vergognoso e pavido atteggia- mento del sindaco Pisapia e della maggioranza». Anche la Lega non molla. E il consigliere comunale Luca Lepore torna a chiedere all'aula di votare la delibera. «Le firme ci sono ancora tutte ha fatto notare Lepore - nessuna è stata ritirata».
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