
Si sono svolti ieri mattina i funerali di Silvia Croce, quarta figlia del filosofo Benedetto Croce. Una cerimonia nel silenzio, commossa, con tante personalità giunte al cimitero degli uomini illustri di Poggioreale (dove c'è la cappella di famiglia) per l'ultimo omaggio alla figlia di Croce. Tra questi il leader radicale Marco Pannella, il presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa Umberto Ranieri, i nipoti Marta Herling e Piero Craveri, che ha pronunciato una toccante orazione funebre.
«Quando io sono nato, lei aveva quindici anni, dunque ho avuto con lei un rapporto che definirei giovanile», ha detto Craveri. E ha ricordato la «selvaggia voglia di vivere» di sua zia Silvia, l'amore per gli sport come il nuoto e il tennis, le sue evasioni «dalle quali tornava sempre, per immergersi nella sua ansia di conoscere». Della figlia minore di Benedetto Croce, Craveri ha poi ricordato gli aspetti caratteriali complessi, il temperamento vitale e appassionato, «romantico», che si saldava al suo spirito libero. E a testimonianza della natura schiva della signora Croce, l'episodio del suo rifiuto a pubblicare una raccolta di suoi articoli in in volume. «Aveva il senso di ciò che non va ripetuto», ha detto Craveri, ripercorrendo brevemente le tappe di una vita intensa e sempre dedicata alla cultura. La piccola folla radunata al Cimitero degli uomini illustri, del resto, testimoniava essa stessa la compostezza del dolore vissuto con sobrio pudore, sigillato negli abbracci di una condivisione autentica, profonda.
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