
«Preoccupazione» per il nuovo Piano urbano per la mobilità sostenibile presentato ieri in Comune è stata espressa da Confcommercio. La questione di fondo sembra essere l’accessibilità della città. «Le esigenze reali partono dalla domanda di una città con meno divieti, dove muoversi non diventi una scommessa. Perché la mobilità, lo dice anche la Costituzione, è un diritto - insistono da Confcommercio - bisogna poter entrare e muoversi in questa città, non solo per consumare, ma anche per viverla. In questo piano la parola impresa è scomparsa, in cambio ci sono tante biciclette. Ma questa città vive d’impresa. Nel piano - proseguono da Confcommercio si propone un allargamento dell’area C oltre i Bastioni, non si capisce con quale obiettivo». Anche le strategie sulla logistica delle merci «sono all’insegna della innovazione, ma in piena crisi devono essere graduali e accompagnate da infrastrutture credibili. Sostituire il parco veicoli per sposare l’ elettrico o l’ibrido non può essere un’invenzione dalla sera alla mattina».
Se il sindaco ha assicurato che il Pums non è un libro dei sogni, il capogruppo di FdI Riccardo De Corato ironizza e ammette che «infatti è il libro degli incubi, almeno per i milanesi che conducono una vita normale, che vanno al lavoro, che accompagnano i figlia scuola. La giunta interpreta a modo suo la sostenibilità, traducendola esclusivamente in limitazioni alla circolazione delle auto: dall’Area C, che si pensa di estendere, all’ aumento dei costi per la sosta, all’obiettivo di azzerare le seconde auto come se fossero un lusso da punire e non una necessità per le famiglie». Occorre «ben altro per rendere Milano sostenibile: infrastrutture per i mezzi pubblici». Ambientalisti e Mamme antismog invece lo ritengono «un buon inizio» ma chiedono «scadenze certe», priorità all’estensione di Area C, Milano a 30 all’ora, regolamentazione della sosta. Anche il radicale Marco Cappato, tra i promotori dei referendum ambientali del 2011, chiede uno sprint sull’estensione di Area C alla circonvallazione».
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