
ElleKappa su Repubblica è, come spesso le capita, fulminante. «Incapace, irresponsabile, vigliacco. E ora anche le donne. Quando la realtà supera la metafora». Forse però la metafora del berlusconismo a proposito di Schettino va perfino stretta a tutta la vicenda del naufragio. Chiarita l'identità della bionda passeggera moldava nascono altri problemi. La sua mancata registrazione, abbinata a suoi precedenti lavori per la Costa crociere, fa sorgere il sospetto che lavorasse in nero. E sempre più il ruolo degli armatori si rivela eccepibile anche per altre questioni decisamente più gravi. Stiamo tutti imparando elementi sul diritto di navigazione in tema di risarcimenti che possono aver avuto un peso nel pur gravissimo comportamento del comandante. Per la mancata registrazione e le confusioni sulla lista dei passeggeri c'è un precedente in un'altra tragedia crocieristica, il sequestro dell'“Achille Lauro” negli anni '80, quando si scoprì che alcuni terroristi palestinesi erano stati imbarcati come turisti norvegesi, per quanto somaticamente improbabili. Insomma, la metafora non è solo Schettino né la morale della favola si ricava contrapponendo improbabili eroi al capitano non coraggioso. La verità è che più si approfondisce l'analisi della tragedia in tutti i suoi risvolti e più emergono non tanto i tratti caratteriali nazionali - eroici o cialtroneschi, comunque sopra le righe - quanto il cattivo funzionamento delle nostre strutture, pubbliche o private che siano.
© 2012 Il Riformista. Tutti i diritti riservati