
23/11/10
Il Fatto Quotidiano
Il ministro dell'Interno si auto-loda per cinque minuti di Carlo Tecce Roberto Maroni mantiene le promesse a se stesso. E come anticipato nel giro dei programmi italiani, il ministro dell'Interno replica a Roberto Saviano - che incontra nel camerino- con una sua lista a Vieni via con me: le iniziative per contrastare le mafie. Nomi e cifre per cancellare l'accostamento tra 'ndrangheta e Lega Nord. Maroni fa un bel comizio pro governo e in onore della "sua" Lega Nord (e ammette: "non è una novità la mafia al Nord, esiste da almeno trent'anni"): i latitanti catturati, i sequestri e le confische. Non dimentica: "la 'ndrangheta interloquisce con la Lega è una frase ingiusta". Fabio Fazio ha accolto con un messaggino sibilato l'ospite (poco gradito) Maroni nei "desideri impossibili": "Che la televisione si occupi di politica senza che la politica si occupi della televisione". Davanti alle telecamere nessuna stretta di mano con Saviano.
TOCCA al ministro Sandro Bondi: "Oggi cinema, teatri e luoghi di spettacolo sono in sciopero contro i tagli alla cultura". Montalbano alias Luca Zingaretti spiega perché con la cultura si mangia, legge un testo scritto da Andrea Camilleri: "Il primo uomo che incise sulla roccia un bufalo per comunicare che lì c'era da cacciare e quindi da mangiare, fece cultura". La terza (e penultima) puntata di Vieni via con me arriva con un carico di polemiche: 'ndrangheta, leghisti, governo, opposizione. Una serie di parole ripetute senza sosta.
Eppure Mauro Masi cerca e trova l'ennesima contesa: nel pomeriggio, durante i preparativi finali, il direttore generale chiama Paolo Ruffini (Raitre) per chiedere di "bilanciare" l'elenco sull'eutanasia e l'intervista a Mina Welby della scorsa settimana con una voce in difesa della vita. Anche per accontentare le proteste politiche e certificare l'ordine del giorno in Consiglio di amministrazione su proposta di Antonio Verro (Pdl) e Adolfo De Laurentiis (Udc). Ma stavolta c'è tempo perle donne, l'aborto e il femminismo aggiornato con Emma Bonino: "È sbagliato parlare di diritto all'aborto. Si tratta del diritto a diventare madri per scelta. Abortire è una angosciosa necessità, ricorrere alla procreazione assistita è spesso un atto d'amore".
E Susanna Camusso, segretario della Cgil, difende le donne che lavorano e "curano, accudiscono, lavano e stirano". L' autore di Gomorra racconta Napoli, la spazzatura, i veleni e le mafie: "La montagna più alta del mondo". Istantanee dei cumuli di monnezza che circondano il Vesuvio: oggi come ieri, pre e post miracolo con un intervento di Gabriele Salvatores e i falsi annunci di Berlusconi. Saviano evoca l'immigrazione al contrario: i rifiuti tossici a che dal Nord scendono al Sud perle strade della camorra. Curiosità: non c'è affinità territoriale tra Saviano e Pino Daniele. In conferenza stampa per il nuovo disco, il cantante fa una riflessione: "Hanno fatto fuori Falcone e Borsellino perché erano vicini alla verità. Io non mi permetto di giudicare, ma sono nato in mezzo alla camorra e dico che se avessero voluto farlo fuori lo avrebbero già fatto. Evidentemente non è pericoloso". Poi sterza con un complimento: "Di Saviano mi piace il fatto che faccia lezioni di vita civile, che educhi le nuove generazioni perché è così che si estirpa questo cancro, con l'educazione".
L'attualità che incrocia il passato e diventa eterna, ovvero il "nessun colpevole" per la strage di Brescia, commuove con i nomi delle vittime di Piazza della Loggia lette da Manlio Milani, presidente dell'associazione familiari e vittime. L'effetto ingresso e uscita di scena: Maroni e Ilaria Cucchi, il ministro dello Stato e una vittima dello Stato è suggestiva. Ilaria ricorda Stefano: "La sua voglia di farcela, quando con le lacrime ma con orgoglio tornava in comunità e provava a riprendersi la sua vita". E poi Vieni via con me va oltre le sbarre, dentro le celle e dà i numeri sulle carceri italiane. Nell'Italia di Vieni via con me c'è posto per tutti, include per non escludere: c'è il disabile e c'è l'architettura con Renzo Piano, c'è il Sud e la vecchiaia, c'è Sally di Fiorella Mannoia. C'è di tutto un po', e viceversa.
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