
24/03/11
È vita (Avvenire)
«Il codice Rocco è stato varato nel 1930, in pieno regime fascista. Non a caso, con il mutare del comune sentire, numerosissimi articoli sono stati aboliti».
Carlo Troilo, «L'Unità», 21 marzo.
Troilo è membro dell'associazione Luca Coscioni ed esordisce senza maschera: «Da anni combatto una battaglia per la legalizzazione dell'eutanasia». Finalmente qualcuno che gioca a carte scoperte. Il Codice penale, scrive, «non prevede un reato di eutanasia ma un reato di suicidio assistito, per il quale l'articolo 579 commina pene fino a 12 anni». Ma si tratta di un articolo «fascista». E «il mutare del comune sentire» fa decadere certi articoli. Troilo ne cita tre: il reato di «concubinato» (n. 560, abolito nel 1969), il «delitto d'onore» (n. 587, abolito nel 1981) e il «matrimonio riparatore» (544, abolito nel 1981). E li equipara al suicidio assistito. Per lui, una legge vecchia va di per sé cambiata, specialmente se «fascista». Questa è del 1930, fascistissima e vecchissima. E il comandamento «Non uccidere» di quand'è? Stravecchissimo, remoto, obsoleto: cambiare. E poiché l'eutanasia è omicidio...
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