
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano condivide gli obiettivi e le priorità indicate per l'avvio del 2012 dal premier Mario Monti. E difficilmente potrebbe essere altrimenti visto che, sin dalla nascita del governo, il Capo dello Stato segue, pur nel rispetto dei ruoli, l'attività dell'esecutivo dei tecnici incontrando sia il Professore sia i ministri. Una collaborazione che ieri il premier ha voluto sottolineare, riconoscendo la capacità di «interpretare eloquentemente e semplicemente il senso di unità nazionale».
Dopo la rivista Wired, anche Famiglia Cristiana, voce autorevole del mondo cattolico, ha incoronato Napolitano «uomo dell'anno». Ma più che ai traguardi raggiunti, il Capo dello Stato guarda ai passaggi, ancora difficili, che attendono l'Italia per uscire dalla crisi economica. In questa chiave il consueto messaggio di fine anno del presidente della Repubblica sarà improntato a dare speranza agli italiani, senza però minimizzare sulla gravità della situazione. Uscire dal tunnel, è l'invito che Napolitano rivolgerà al Paese, si può a condizione di rimboccarsi le maniche e «con l'arma vincente della coesione sociale e nazionale».
Ma l'intesa tra Napolitano e Monti non finisce nella fotografia dell'Italia fermatasi ad un passo dal baratro ma in grado di farcela. Anche nella visione dell'Europa e della necessità di un rilancio della politica comunitaria tra i due c'è sintonia, come ha ammesso lo stesso premier.
© 2011 Il Messaggero. Tutti i diritti riservati