
Tema sempre scottante, quello della famiglia. Consulta e parlamento, in poche ore, hanno fatto giustizia delle aspettative di quanti speravano in interventi innovativi in tema, rispettivamente, di matrimonio tra persone dello stesso sesso e dì scioglimento del matrimonio. «Il testo base sul divorzio breve presentato
ieri (martedì, per chi legge) in commissione giustizia dal relatore Paniz costituisce l’ennesimo compromesso al ribasso e discrimina fortemente chi non è religioso e chi non ha figli», denuncia la radicale Rita Bernardini. Nel nuovo testo, infatti, viene esclusa la possibilità alla coppia di chiedere e ottenere direttamente il divorzio, senza passare attraverso un preventivo periodo di separazione legale. Ddl inutile, insomma.
Così come inutile sembra essere stato il ricorso alla Consulta del Tribunale di Venezia e della Corte d’appello di Trento, in relazione alle unioni omosessuali: questioni «inammissibili in riferimento agli artt. 2 e 117,1 comma, della Costituzione e infondate in relazione agli artt. 3 e 29 della Costituzione». Serve una legge, si dice nelle motivazioni. Ma se chi le deve fare non vuole farle?...
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