
25/11/10
Il Fatto Quotidiano
Di fronte all’immigrato che ha perduto tutto e rischiato la vita in cambio di una speranza ci sono i due battenti dell’unica porta per sopravvivere: uno è la legge, l’altro è l’accoglienza. La legge prevede un percorso duro e difficile quasi dovunque. Risponde a garanzie di civiltà quando non ci sono inganni e trappole per giocare la buona fede dei candidati. Per esempio, secondo il reato di clandestinità non deve colpire un nuovo venuto in qualunque momento di un corretto e legale percorso, durante la lunga attesa dei documenti. Ma mi accorgo che sto parlando di un Paese, l’Italia, che nel rapporto con gli immigrati s’è coperto di infamia: agguati di Stato per colpire chi ha già lavorato e arricchito il Paese ospite per anni e che viene arrestato e cacciato (dopo la prigione, dopo la finzione del reato, dopo mesi d’attesa in un centro di espulsione) spesso un padre isolato dalla famiglia che in tal modo è abbandonata, spesso una madre che non potrà mai più tornare dai figli.
La lettera del presidente degli Stati Uniti pubblicata in questa pagina per mostrare che è un percorso alto e nobile per connettere al nuovo Paese chi è stato costretto a migrare. Quel percorso porta all’ingresso di un grande Paese che non ha mai dimenticato di essere una terra popolata di emigranti in cui la diversità di radici, di cultura, di storia, di religione ha fatto la grandezza e l’unicità del Paese America. Anzi, come dimostra la biografia e il modo di fare politica di Obama, la diversità dilata l’orizzonte molto oltre i limiti del sogno.
LA FRASE INIZIALE e la frase finale dovrebbero apparire negli aeroporti americani per dire al mondo in che Paese arrivi. La frase iniziale: "È un onore per me congratularmi con lei per essere divenuto cittadino degli Stati Uniti". La frase finale: "Io l’abbraccio come cittadino della nostra terra e le do il benvenuto nella famiglia americana". Parole come queste, dette da un presidente, non possono essere ornamentali. Il pilastro della legge regge la nuova vita, non un vaso di fiori. La legge, una legge protettiva e decente, esiste anche per l’Italia. È la Convenzione europea per i diritti dell’Uomo. L’Italia l’ha firmata, ne ha fatto un vincolo proprio e ora risulta, nel giudizio delle istituzioni europee e agli occhi di molti giuristi italiani, un impegno totalmente e brutalmente negato, su tutto ciò che riguarda i diritti umani sia dei cittadini italiani (quando carcerati) sia dei nuovi venuti o di coloro che - per sfuggire a guerre e persecuzioni - cercano d’entrare in Italia. Per queste ragioni i Radicali italiani hanno riunito il 22 e 23 alcuni dei più autorevoli giuristi: Zagrebelsky, Condorelli, De Sena, Bultrini, Conforti, insieme con Emma Bonino, Marco Pannella, Matteo Mecacci. Il tema: "Diritti umani in Europa, violazioni gravi in Italia": è strano che nessun gruppo politico, specialmente quelli che hanno perso nei crolli del recente passato la loro identità politica, abbia scelto di raccogliere la bandiera dei diritti umani e civili dal campo disastrato della guerra dello Stato italiano contro i suoi cittadini (le carceri) e contro coloro che vorrebbero, con il loro lavoro, la loro nuova e diversa cultura e intelligenza, arricchire e allargare la provincia Italia e farne un Paese grande e rispettato perché civile. Ma il Paese è dominato dalla Lega Nord che ha preso la guida del governo e ha ormai le mani libere per ogni arbitrio, dalle motovedette libiche in mare alle ordinanze crudeli, arbitrarie, illegali dei sindaci della Lega Nord. Ecco che cosa hanno da dire i giuristi riuniti nella biblioteca della Camera dei Deputati:
a) la piena incompatibilità della politica di respingimento dei migranti con il divieto di trattamenti inumani, di espulsioni collettive, con la mancanza di rigore;
b) l’inaccettabile condizione delle carceri (e, si può aggiungere, dei centri di detenzione arbitraria degli immigrati da espellere);
c) la totale mancanza d’indipendenza delle informazioni televisive pubbliche. In esse - aggiungo - s’infiltra a piacimento il ministro dell’Interno o il presidente del Consiglio per intervenire o mentire a piacere.
Rileggere la lettera di Obama è importante per sapere che c’è un mondo sbagliato. Sfortunatamente è l’Italia.
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