
Mentre i Radicali finivano di nuovo al muro perché stanno sempre a difendere gli indifesi e gli indifendibili, tirandosi addosso l’ira funesta di chi legge i giornali e non le carte processuali, inducendo la povera “brava gente” agli insulti e alle diffamazioni più feroci, trasformandosi di volta in volta nei capri espiatori dell’antipolitica e del mugugno populista, ma anche di stimati professionisti e onorati commentatori…
Ecco, mentre accadeva tutto questo, il placido Mario Monti si è recato in Vaticano per incontrare il suo omologo vestito di bianco, detto papa, che è anche il capo della Chiesa Romana: s’era già saputo che Monti andava a messa la domenica, ma se ci è andato di sabato vuol dire che era per lavoro!
Probabilmente, hanno pensato i maligni, sarà andato a concordare “vivaddio” un po’ di solidarietà reciproca: lo Stato italiano se ne sta buono sui diritti civili e lo Stato vaticano comincia a pagare le tasse. Con la testa di Marco Pannella nella valigetta e alcuni ministri oriundi di Todi nella rosa di Governo, il nostro Monti non avrebbe faticato troppo a farci dare quel che ci è dovuto, per una buona volta. E trenta denari da Oltretevere valgono bene una messa in più: per tenere buono il famelico spread, servono tanti ma tanti soldi!
Sorvoliamo sul fatto che, per qualche tempo, dovremo dimenticarci di testamento biologico, pillole femminili di tutti i tipi, fecondazione assistita, coppie di fatto, immigrati espulsi o rinchiusi, detenuti suicidi e matti detenuti; già che ci siamo, sorvoliamo anche sull’eventualità di una moratoria della legge 194, con sepoltura obbligatoria di embrioni e feti per aborti accidentali? Sorvoliamo?! Ma no.
Tutto sbagliato. Proprio mentre formulavamo questa malignità sul possibile “do ut des” che si sarebbe consumato sabato scorso nel clan dei Vaticanesi, veniamo sonoramente smentiti dall’ultima intervista al Presidente Mario Monti che ieri, dalle colonne dell’Osservatore Romano (sic!), lascia intendere: sabato scorso, dei soldi del Vaticano non si è parlato proprio…
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