
Il rischio che una festa pensata per i bambini, e per dare un segnale, venga in qualche misura sporcata c’è. Oggi pomeriggio, alle 17,30, alla Tesoriera gli 800 bambini nati a Torino da genitori stranieri in questa prima metà del 2013 riceveranno un attestato di cittadinanza civica. Un gesto che non ha alcun effetto legale, però una forte carica simbolica, al punto che sarà presente il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge.
Torino lancia un’innocente provocazione al resto del Paese e al Parlamento: «C’è un’evidente contraddizione tra le leggi e il profilo demografico che sta assumendo l’Italia», ha spiegato giorni fa il sindaco Fassino. «Il nostro è un forte riconoscimento verso chi è a tutti gli effetti cittadino italiano. Questi bambini vedono in Torino la città in cui costruire la propria vita». L’appello è perché si arrivi a una legge che riconosca la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri nati e cresciuti in Italia .
Non a caso l’amministrazione ha voluto consegnare l’attestato alla vigilia della festa del patrono della città, San Giovanni. E ha invitato Kyenge.
La scelta di organizzare un evento pubblico, e di caricarlo di forti significati, invitando addirittura un ministro, ha prodotto la reazione di chi si batte da sempre contro lo ius soli . Ecco perché la giornata nasce tra mille polemiche e qualche timore. Ieri Casa Pound distribuiva in piazza Cln finti attestati di cittadinanza ai passanti. Da giorni Fratelli d’Italia ha convocato per oggi una manifestazione di protesta contro l’iniziativa, definita una pagliacciata. Ieri, però, la questura ha negato l’autorizzazione al presidio, nel timore che i centri sociali si mobilitino per organizzare una contro-protesta. La destra cittadina scalpita: «C’è aria di regime», dice Maurizio Marrone. «La responsabilità di aver creato una vetrina propagandistica su un tema controverso in un contesto delicato come una festa per bambini ricade interamente sul sindaco. Ora per non rovinare questa vetrina si vuole reprimere una legittima manifestazione di dissenso».
«Noi volevamo dissentire da questo ius soli farlocco in salsa Giandoja», aggiunge Agostino Ghiglia, assessore regionale. Anche il promotore della cittadinanza civica, il consigliere comunale radicale del Pd Silvio Viale, si è detto contrario al divieto imposto dalla Questura. Fratelli d’Italia, comunque, ha confermato il presidio («saremo imbavagliati con la bandiera tricolore»), cui potrebbe partecipare anche il leghista Borghezio. Facile immaginare che la galassia antagonista confermerà la sua contro-manifestazione. E che la Tesoriera sarà presidiata dalle forze dell’ordine.
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