
Alla presentazione del film era presente anche Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari e vittime della strage del 2 agosto, che a proposito della cerimonia di commemorazione del tragico attentato, si augura che il rappresentante dello stato che interverrà: «Dia risposte precise sul segreto di Stato, sui documenti da desecretare e sulla legge 206 sui risarcimenti». La pista «teutonico-palestinese» emersa nell'inchiesta bis della Procura di Bologna - viene definita dallo stesso Bolognesi «una grande baggianata», ricordando che l'associazione ha presentato una memoria con atti di altri processi (come quello della strage di piazza della Loggia) per chiedere ai giudici di individuare i mandanti che, per il presidente, stavano «all'interno del cuore dello Stato, nel cuore oscuro delle istituzioni». Sul documentario polemizza invece Valerio Fioravanti secondo cui le frasi - lette da una voce fuori campo- relative alla strage, il ruolo avuto dai servizi segreti e su Paolo Bolognesi, non sono mai state rilasciate: «Perché - spiega - io non parlo della strage di Bologna, se non per commentare eventuali novità investigative importanti». Il regista Matteo Pasi conferma invece l'incontro avuto con Fioravanti nel 2010 a Roma nella sede di Nessuno tocchi Caino, dove lui lavora.
© 2012 Il Manifesto. Tutti i diritti riservati